“Il 25 Aprile festeggeremo la Liberazione dal nazifascimo all’interno della villa “Tosti di Valminuta”, dove dal 2000 è presente il monumento dedicato ad Antonio Gramsci, politico comunista che trascorse la sua prigionia – sotto strettissima sorveglianza dei fascisti – a Formia per 260 giorni, tra il 7 dicembre 1934 e 24 Agosto 1935, prima di morire di stenti a Roma il 27 aprile 1937. Durante la mattina, con Gramsci, ricorderemo tutte le vittime della dittatura fascista, unica in Italia, ad aver perseguitato, torturato ed ucciso, chiunque dissentisse per pensiero politico e per genere dal pensiero dominante. Ricorderemo, Gioacchino Gesmundo e Pilo Albertelli, professori del Liceo Classico di Formia e martiri alle Fosse Ardeatine. Ricorderemo Mariano Mandolesi, partigiano nativo di Gaeta che ha combattuto e fermato i nazifascisti nel Triveneto. Ricorderemo Noè Di Russo e Cosmo Valeriano – anch’essi partigiani – morti per la libertà e per la Costituzione lontano dalla natia Formia.” Lo scrive in una nota stampa la sezione Anpi di Formia.
“La Costituzione, quella legge fondamentale dello Stato, che accoglie nel testo tutte le negazioni del Fascismo, trasformandole nei principi e nelle regole fondamentali che disegnano l’uomo nuovo, il cittadino moderno libero dalla schiavitù della dittatura e del bisogno. Nel 80° anniversario della promulgazione, in tempi di crisi e di violenza, può essere utile ricordare che il disagio sociale ed economico, le crisi nella Sanità, nell’Istruzione e nel Lavoro, nascono proprio dalla mancata attuazione della Costituzione, dal tradimento dei principi fondamentali perpetrato da chi viene eletto a rappresentarne le istituzioni e non svolge il proprio compito con disciplina ed onore. Proprio per questo sentiamo con più forza il bisogno di una società solidale, libera dall’oppressione della violenza, aperta alla persona e libera dalla dittatura della finanza.
“Ecco esposte in breve sintesi, le ragioni per cui vi invitiamo a festeggiare ed onorare con noi il giorno della Liberazione, per ringraziare quanti hanno offerto la loro vita per la nostra libertà, per ricordare quello che i nostri padri hanno sognato per il nostro futuro, per cui sentiamo il dovere di lottare nel segno delle parole “Ora e sempre Resistenza!”.