Sono favole che prendono forma sul legno o più semplicemente da una macchia di caffè. Un mondo tutto suo che si mostra improvvisamente in esplosioni di forme, colori o incisioni. E’ davvero difficile spiegare a parole quello che si prova osservando un’opera di Simonetta Marson, classe 1985 un’artista di Latina che davvero riesce a realizzare di tutto. Il suo percorso comincia quando da piccola, affascinata, Simonetta inizia ad ammirare il lavoro di papà Giuseppe falegname e scultore con il quale ancora oggi lavora. Crescendo frequenta l’istituto d’arte dove sperimenta molteplici tecniche anche su stoffa. Negli ultimi anni, torna però al legno e si specializza nella tecnica del pirografo. E’ una forma d’arte che riporta l’artista nella dimensione libera dell’infanzia, al profumo del legno a quelle linee che si possono toccare, ma con una consapevolezza diversa risultato di un percorso di studi nell’arte. Ed ora Simonetta Marson ha raggiunto un altro risultato importante. Ma prima di svelare tutto le abbiamo fatto qualche domanda.
Sin da piccola ti sei misurata con la creatività, quali sono i tuoi primi ricordi e quanto è stato importante tuo padre? “Andando a memoria ed in base a quello che mi hanno raccontato posso dire che il mio primo disegno l’ho fatto con il rossetto su uno specchio. Poi ho realizzato dei disegni, quando ero un po’ più grande, con la colla a caldo sul legno. Mio papà e prima ancora mia nonna sono stati molto importanti. Ho sempre guardato e guardo mio padre mentre lavora il legno, ad esempio quando costruisce giocattoli come i cavalli a dondolo che sono davvero opere d’arte. Tra di noi c’è spesso competizione ora, ma in senso buono, difficilmente ci facciamo complimenti diretti ma poi dietro dietro….è un’altra cosa. A breve faremo una mostra insieme”.
A volte nelle tue opere riprendi temi provenienti da favole, canzoni e persino film. E’ pura trascrizione su legno o c’è qualcosa di più? “E’ come se le storie si muovessero nella mia mente, le immagino le vedo ancora prima di disegnare non ho bisogno di rifarmi ad un soggetto. Quando ho disegnato Pinocchio l’ho immaginato di schiena con le vicende della sua vita tatuate. Attorno ci sono degli aghi di pino che raccontano la storia dell’albero da cui pinocchio è nato ed in un certo senso anche la storia dell’albero su cui sto realizzando l’opera. Per quanto riguarda invece la canzone “La fiera dell’Est, la storia comincia dal topolino ma poi si sviluppa negli altri personaggi e va oltre”.
Lo stesso vale anche per un’altra opera eccezionale ispirata alla scena finale del film La tigre e la neve. Come accennato Simonetta Marson realizza di tutto. Dal disegno di un bambino è nato un pupazzo, ama cucire abiti, realizzare mobili, il suo approccio con l’arte nasce da una dimensione vera come quella dell’artigianato che si tramanda nelle famiglie ma poi va oltre e diventa favola ed ispirazione pura diventa sogno tanto che, anche i personaggi più famosi delle favole sembrano mostrarsi con aspetti caratteriali sconosciuti. E ti ritrovi pinocchio con la balena tatuata su un braccio quasi fosse un temerario marinaio.
Il tuo lavoro è così vario che viene da pensare che tu abbia un atelier enorme. Come ti piace lavorare? “In realtà la maggior parte delle volte lavoro sul divano. Mi piace davvero abbracciarle le opere, stringerle nel momento in cui le sto realizzando. Molto spesso amo riutilizzare i materiali soprattutto per realizzare costumi ma anche mobili. Sapete che anche con i contenitori delle Pringles si può realizzare un piccolo tavolino? “.
Se pensi ad uno spazio diverso in cui esporre, cosa ti viene in mente? “Spesso quando gli amici mi vengono a trovare dicono che casa mia sembra una mostra. Mi piacerebbe esporre nella mia camera e più in generale a casa perché penso che per le persone sia bello conoscere l’artista , vederlo da vicino attraverso il posto in cui vive”
Cosa ti sentiresti di dire ad una ragazza o a un ragazzo che inizia ora l’istituto d’arte? “Mi rivolgerei intanto a chi davvero pensa all’arte con passione. Gli direi di non fermarsi ad una sola tecnica di andare oltre quello che è un indirizzo specifico. Esporre e fare apprezzare il proprio lavoro non è facile. Per un periodo di tempo ho smesso di disegnare ed ho cercato un lavoro che mi impegnasse tutta la giornata perché non mi sentivo apprezzata. Ma poi ho capito che il mio percorso era un altro, ho ripreso a disegnare e non ho più smesso”.
Simonetta Marson è una persona diretta, vera che ama mettersi alla prova. Proprio per questo ha risposto all’annuncio di un concorso inviando la foto di una sua opera “La fiera dell’Est” realizzata con pirografo. Ed è stata selezionata tra i migliori, per questo il prossimo 26 aprile presso Palazzo Ferrajoli, piazza Colonna 355 dalle 11 alle 19, nell’ambito del progetto “l’Arte si Mostra” insieme agli altri artisti selezionati. Non resta quindi che visitare la mostra e di lasciare il mondo fuori tra favole, e personaggi raccontati sul legno.