Truffa con le auto, il rivenditore di Formia: “Noi vittime, ci costituiremo parte civile”

“Noi siamo vittime”. Una buona dose di amarezza, ma anche la voglia di fare chiarezza e scansare ogni possibile equivoco. A parlare, l’amministratore della nota concessionaria di Formia sfiorata suo malgrado dalle indagini sulla maxi-truffa messa in atto da una ditta dell’hinterland capitolino che acquistava auto dall’estero evadendo l’Iva. Un raggiro partito da Anzio, messo in atto grazie all’ausilio di società ‘cartiere’, e valso di recente tre arresti, giunti al culmine di un’inchiesta coordinata dalla Procura di Velletri e condotta dall’Agenzia delle Dogane col supporto delle Fiamme Gialle.

Nell’ambito dell’operazione, problemi a raffica per diversi ignari acquirenti dei mezzi al centro dell’evasione fiscale: oltre 250, complessivamente, le targhe e le relative carte di circolazione sequestrate, molte delle quali nel frattempo sbloccato. Nell’elenco, anche una manciata di auto vendute dalle società considerate autrici del raggiro a quella formiana. Pure questa incappata in maniera inconsapevole nelle indagini, senza alcuna contestazione: tutti estranei, tanto i clienti quanto il rivenditore pontino.


“Con le società incriminate abbiamo avuto rapporti solo per la mediazione ed acquisto di 5 vetture negli anni 2014 e 2015”, ha spiegato l’amministratore della concessionaria del Sud pontino. Che ha anche evidenziato di aver appreso direttamente dai propri clienti del provvedimento di sequestro emesso dal Gip del Tribunale di Velletri, e di aver quindi messo a loro disposizione, a spese della concessionaria stessa, l’intervento di un legale di fiducia al fine di richiedere ed ottenere provvedimenti intesi al dissequestro. “Provvedimenti tutti già ottenuti”.

Oltre ad attivarsi per la tutela della clientela, decisione “doverosa per una società che da oltre venti anni opera nel settore”, il rivenditore in questione ha anche “prodotto formale denuncia per truffa nei confronti delle società incriminate, riservandosi la costituzione di parte civile nel processo che sarà fissato”. Una serie di sottolineature necessarie, ha incalzato l’amministratore della ditta di Formia, “al fine di riqualificare un settore spesso alla ribalta delle cronache giudiziarie, e dove la professionalità e la salvaguardia della clientela dimostrata debbono essere il comune e generale denominatore”.

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