Il mare di Fondi non sarà un “mare di cozze”. Il Tar del Lazio, accogliendo il ricorso del Comune e di alcuni operatori balneari, ha annullato gli atti con cui la Regione Lazio aveva dato l’ok alla coop campana Mitilflegrea per realizzare un impianto di mitilicoltura esteso su oltre 300 metri quadrati nell’area antistante il litorale di Ponente, a 2,4 chilometri dalla costa.
Ma non è tutto. Secondo i giudici amministrativi, le illegittimità commesse dagli uffici regionali sarebbero state tante e forse sarebbero tali da rappresentare dei veri e propri reati. Gli atti sono stati così inviati dal Tar sia alla Procura della Repubblica che alla Procura presso la Corte dei Conti, per le “valutazioni di competenza”.
Il Comune di Fondi ha lamentato di non essere stato coinvolto nel procedimento, di aver avuto poche informazioni e anche sbagliate, mentre un trattamento diverso sarebbe stato riservato al Comune di Sperlonga, e di essersi trovato così con l’autorizzazione a un impianto considerato dannoso per la balneazione e per le attività turistico-balneari del litorale fondano. Tesi pienamente accolte dai giudici, evidenziando che la stessa Capitaneria di porto aveva frenato sul progetto.
Il Tar ha poi sottolineato che l’impianto sarebbe stato realizzato vicino a un sito di importanza comunitaria, quello dei fondali di Terracina e Lago Lungo, e che l’atteggiamento della Regione sarebbe stato particolarmente superficiale.
Le informazioni fornite al Comune di Fondi dalla Regione? “Insufficienti, parziali e fuorvianti”.
Una vicenda che non sembra destinata a concludersi con una sentenza che ha bloccato il maxi allevamento di cozze.
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