Redditi e trasparenza: “Nove consiglieri non ancora in regola”

Il Comune di Latina

Secondo il presidente dei comitati civici “Metrobugia” e “Bugiablu”, Massimo De Simone, che hanno contribuito in passato ad evidenziare le storture di appalti importanti come quello della metro leggera e della gestione parcheggi a cavallo tra le giunte Zaccheo e Di Giorgi, ci sono problemi di trasparenza in Comune anche durante l’era Coletta.

De Simone è stato, va detto, anche vicino a Rinascita Civile, il gruppo dal quale poi sarebbe emersa Latina Bene Comune, ma ne è uscito molto presto. Le critiche che fa sono molto specifiche e si riferiscono all’applicazione della disciplina di trasparenza sui redditi delle cariche elettive: “Sono nove i consiglieri e un assessore (ormai ex, ovvero Costanzo che si è dimesso) che hanno prodotto in ritardo le loro situazioni reddituali tra Lbc ed altri partiti”.


I nomi dei ritardatari sarebbero oltre all’ex assessore anche quelli di Giovanna Miele e Giorgio Ialongo di Forza Italia, Enrico Maria Forte del Partito Democratico, e poi Ciolfi, Mobili, Giri, Grenga, Leotta di Latina Bene Comune oltre a Matilde Celentano di Fratelli d’Italia. In più, ci sarebbe, sempre secondo il documento di De Simone, anche la situazione non pienamente dichiarata dell’assessore all’Ambiente Roberto Lessio, che non avrebbe presentato tutti i documenti. Una questione puramente formale, certo, aggravata però secondo De Simone, dal fatto che questa amministrazione non perderebbe “occasione per professarsi un esempio di trasparenza pubblicamente” salvo poi consentire questi ritardi che se fossero confermati, comporterebbero secondo l’analisi dello zelante presidente di associazioni, “multe dai 500 ai 10mila euro”.

A PAGINA 2 – IL TESTO DELL’ESPOSTO INVIATO ALL’AMMINISTRAZIONE