“Invece di buttare soldi pubblici nella progettazione dell’autostrada, già costati 50 milioni di euro a vantaggio solo degli speculatori, nessuno ha pensato a sistemare la Pontina che oggi è un vero e proprio campo di battaglia, un pericolo per gli automobilisti pendolari”. Lo dichiara Leone Martellucci candidato alla Camera dei Deputati per il M5S nel collegio uninominale di Latina, che incalza: “Se il progetto dovesse passare, sarebbe pazzesco spendere 3 miliardi di euro per un’opera inutile come la Roma-Latina, per di più a pedaggio, quando invece sarebbe più fruttuoso concentrarsi sulla Cisterna-Valmontone, vero snodo nevralgico per le attività produttive della zona”.
“Vanno sostenuti gli interessi dei cittadini e dell’ambiente, non gli appetiti degli affaristi e la miopia di una certa politica che usa temi discutibili in campagna elettorale. Il MoVimento 5 Stelle si è sempre opposto alla realizzazione dell’autostrada che rappresenta l’ennesimo scempio al suolo italiano, con danni evidenti a zone tutelate da vincoli archeologici, paesaggistici e la compromissione dell’attività di aziende agricole biologiche”. La soluzione individuata da Martellucci è quella di puntare al “rifacimento del tracciato della Pontina cogliendo l’occasione per farne un esempio di sviluppo tecnologico e sostenibile impiegando, in alcuni tratti, uno speciale asfalto fotovoltaico capace di catturare energia solare da distribuire nella rete delle città circostanti e nelle colonnine di alimentazione delle auto elettriche, esperienze già sviluppate in Cina e in Francia”.
“Dal 2008 al POMOS di Cisterna di Latina siamo pionieri nell’attività di ricerca per la mobilità sostenibile, un settore che offre interessanti opportunità di lavoro per i giovani – conclude il candidato del MoVimento 5 Stelle, docente e ricercatore della Facoltà di Ingegneria all’Università La Sapienza di Roma – Nel 2020 le Case automobilistiche immetteranno sul mercato molti modelli di vetture interamente elettriche quindi l’investimento a cui dobbiamo puntare nei prossimi trent’anni deve essere l’adeguamento delle infrastrutture alle nuove esigenze. Lo conferma anche il nostro programma nazionale: la circolazione di un milione di auto elettriche in cinque anni con l’uscita dal petrolio entro il 2050″.