Niente raid razzista ma solo un caso di normale criminalità e un grande spavento per il 23enne bengalese picchiato e rapinato martedì notte mentre tornava al centro per migranti di Borgo San Michele. Un centro gestito dalla cooperativa Astrolabio che ha prima fatto medicare e poi refertare il ragazzo e ha poi presentato 24ore dopo la denuncia. A confermare che non c’è nulla di razzista sullo sfondo della vicenda è il dirigente della Digos Walter Dian, categorico nell’escludere la matrice raziale.
“Siamo stati chiamati ad indagare congiuntamente alla Squadra Mobile proprio per verificare i fatti che avevano causato un certo timore sociale”. A finire in stato di fermo è invece un cittadino romeno di nome Pintilie Rambo Narcis che sarebbe stato a capo della banda di criminali che si fingevano poliziotti per convincere le proprie vittime a salire in macchina dove altri soggetti mascherati picchiavano e rapinavano la vittima. Un caso risolto in fretta e chiarito con pubbliche dichiarazioni dello stesso Walter Dian e del vice- capo della Squadra Mobile Roberto Preziosi che hanno definito meglio la natura dei fatti.
“Il fermo del presunto colpevole, sul quale riteniamo di avere prove inoppugnabili che lo collegano al delitto, è stato possibile soprattutto grazie alla collaborazione e alla prontezza di spirito delle vittime – ha aggiunto Roberto Preziosi – visto che hanno saputo descrivere alcuni degli assalitori e una targa parziale. Hanno riconosciuto Pintilie e presto dovremmo arrivare a capo della questione visto che si tratta di personaggi che sono già noti e che avrebbero colpito con analoghe modalità anche in altre città della provincia e fuori, in provincia di Roma”.
A pagina 2 – Il video della conferenza stampa della Questura di Latina