Inchiesta Gran Turkese, Leonardi assolto in appello da tutte le accuse

Assolto per non aver commesso il fatto. Si è concluso così, in Corte d’Appello a Roma, il processo per il terracinese Umberto Leonardi, coinvolto nell’inchiesta denominata “Gran Turkese” e indicato come uno degli organizzatori di un imponente traffico di sostanze stupefacenti tra Roma, Terracina e Napoli.

Secondo gli inquirenti, Leonardi cinque anni fa sarebbe stato promotore di una vera e propria organizzazione criminale dedita al narcotraffico, sarebbe stato coinvolto nello spaccio di 14 chili di hashish, trovati su una sua auto a Roma, avrebbe detto il falso davanti a un giudice per cercare di proteggere sé stesso e i coindagati e avrebbe venduto 54 chili di cocaina. Un’indagine partita con il sequestro di 43 chili di eroina in Turchia, nell’agosto 2012, e culminata con gli arresti compiuti dal Gico due anni fa.


Ottenuti, dopo una battaglia andata avanti fino in Cassazione, i domiciliari, in primo grado il terracinese era stato condannato dal giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Roma, Monica Ciancio, a sei anni e mezzo di reclusione, essendo caduta l’accusa che lui e i coimputati fossero parte di un’organizzazione criminale e rispondendo solo dei diversi episodi di spaccio. Ora l’assoluzione in appello.

E il difensore, l’avvocato Giulio Mastrobattista, si sta preparando a chiedere un risarcimento per ingiusta detenzione.