“La ricostruzione del Ponte sul Sisto resta un miraggio. I cittadini, uniti in comitati, manifestano e chiedono risposte. Le imprese chiudono. E Zingaretti? Risulta, come al solito, non pervenuto. Non si è degnato neanche, era maggio 2017, di rispondere all’appello rivolto in concomitanza con quello diretto al ministro Delrio, da parte del senatore Claudio Fazzone, che lo aveva sollecitato ad intervenire. La stagione estiva tra un paio di mesi entrerà nel vivo. I residenti di Terracina e San Felice Circeo da quasi un anno sono costretti a subire disagi enormi a causa della chiusura di un collegamento fondamentale non solo tra i Comuni ma con tutta la provincia di Latina, che ha messo in ginocchio l’economia, portato alla chiusura di attività commerciali e continua a rendere difficili e complessi anche il transito dei mezzi dell’Ares 118″. Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia Giuseppe Simeone.
“In circa un anno Zingaretti, nonostante i mille solleciti a farsi parte integrante della risoluzione del problema, ha saputo solo far finta di nulla. E’ venuto meno anche a quanto contenuto nell’ordine del giorno che ho presentato, ed è stato approvato all’unanimità in consiglio regionale a settembre 2017, con il quale si impegnavano il presidente Zingaretti e la giunta regionale a verificare la possibilità di intervenire con strumenti di somma urgenza per contribuire allo stanziamento delle somme necessarie alla ricostruzione del Ponte sul Sisto. Quell’ordine del giorno doveva essere il motore per arrivare in tempi rapidi, e con il coinvolgimento responsabile di tutti gli enti interessati, compresa la Provincia di Latina, a mettere in cantiere l’unica soluzione possibile che era e resta la ricostruzione del ponte. Ma ancora una volta è mancata la responsabilità da parte di chi ha governato la regione di farsi cabina di regia per sostenere, anche secondo il principio di sussidiarietà, le comunità che rappresenta in un percorso complesso ma indispensabile. Questo significa aver lasciato ad un destino nefasto imprese e cittadini abbandonati a se stessi e privati del proprio futuro. Oggi Zingaretti investito del sacro fuoco elettorale dice che il Lazio è ripartito. Peccato che non si sia accorto che se anche fosse vero non ha strade su cui crescere. Altri cinque anni di inerzia, disinteresse e menefreghismo rispetto alle esigenze di cittadini, imprese e territori, non ce li possiamo permettere. Non si governa di spalle ai problemi ma affrontandoli a muso duro. Questo è quello che i nostri cittadini chiedono e che Zingaretti e tutto il centrosinistra non hanno saputo fare in cinque anni”.