La situazione in cui versa il sistema giustizia in Italia difficile e a Latina è sempre più quasi impossibile. A specificarlo, negli ultimi due giorni, sono stati prima il presidente della Corte d’Appello di Roma, Luciano Panzani, in occasione dell’inaugurazione anno giudiziario, e poi il vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini.
Guardando soltanto alle statistiche, nell’ultimo anno, a sorpresa, a Latina è migliora la situazione generale nel settore civile, con le pendenze ridotte a 33.428 rispetto alle 34.324 dell’anno precedente. In aumento, però, come prevedibile visto lo stato in cui si trova la sezione lavoro, le pendenze in materia appunto di lavoro e previdenza (+5%), in controtendenza rispetto agli altri uffici giudiziari del distretto. Nel penale invece le pendenze nell’ufficio gip/gup sono diminuite a 18.181 e i procedimento definiti (8.430) sono maggiori di quelli iscritti (7.757). Quando si passa però alla fase del processo il quadro cambia. Al dibattimento le pendenze sono aumentate e hanno toccato quota 11.896, i procedimenti definiti sono stati 2.882 e quelli iscritti 3.044.
“Bisogna ricordare i tanti Tribunali del Lazio, a cominciare da Latina, ma non soltanto Latina – ha dichiarato il presidente Panzani nella sua relazione – dove la giustizia penale cerca di dare risposta alla progressiva avanzata della criminalità organizzata che dalla Campania è salita attraverso l’Agro Pontino ed il litorale laziale, sino a toccare Ostia e Guidonia. Velletri, Tivoli, Civitavecchia, Cassino sono tribunali che hanno carichi di lavoro impressionanti e che svolgono un lavoro enorme con mezzi insufficienti”.
Entrando nello specifico dell’ufficio giudiziario pontino, il magistrato ha poi specificato che “il settore penale del Tribunale è in grave sofferenza, risultando la sezione penale composta, oltre che dal Presidente, da 8 giudici – un posto è attualmente vacante – a fronte di sopravvenienze annuali e pendenze particolarmente significative”. Ancora: “Situazione sicuramente difficile, tenuto anche conto della qualità dei procedimenti penali, alcuni dei quali aventi ad oggetto reati in materia di criminalità organizzata”.
A fargli eco è stato quindi il vice presidente Legnini, al termine delle audizioni della VI commissione del Csm che si sono svolte a Latina: “Esprimiamo preoccupazione per la presenza diffusa della criminalità organizzata sul territorio provinciale. Una presenza che va consolidandosi e che si rende più pericolosa per il traffico di sostanze stupefacenti e perché investe nelle attività economiche, mimetizzandosi come fa anche in altri territori. La situazione è però fronteggiata da magistratura e forze dell’ordine, con indagini importanti che si sono concluse e altre in corso. Altro elemento di preoccupazione – ha quindi evidenziato – è riferito al settore civile del tribunale e in particolare alla sezione lavoro, dove c’è un solo giudice su cinque previsti”. “L’obiettivo che il Tribunale dovrà porsi – ha aggiunto – è quello di abbattere gli arretrati. Certamente esistono difficoltà dovute alla grave scopertura di organico che supera il 20% dell’organico di diritto. Se i posti pubblicati non dovessero esser coperti si chiederà di qualificare quella di Latina come sede disagiata”.