A passeggio tra i locali regionali dimenticati, la tappa della Lombardi

Una passeggiata nel centro cittadino soffermandosi sui beni regionali “dimenticati”. Così la candidata del Movimento Cinque Stelle alla presidenza della Regione Lazio, Roberta Lombardi è arrivata nel centro storico di Sabaudia domenica mattina. Un bel sole e tante persone ad aspettarla tra attivisti, simpatizzanti e curiosi che non hanno perso l’occasione per stringere la mano alla Lombardi che scesa dal camper, con molta disinvoltura e senza fronzoli ha iniziato la sua passeggiata accompagnata dal portavoce del meetup di Sabaudia, Massimiliano Fantini.

L’HOTEL IN PIAZZA E I PORTICI DIMENTICATI Le infiltrazioni d’acqua sono evidenti, l’ultimo restyling non è servito a nulla anzi si è tradotto in un enorme spreco di denaro pubblico. E per concludere è stato segnalato più volte uno strano via vai di persone dalla porta sul retro. Stiamo parlando dell’Hotel Sabaudia al lago che come ormai è ben noto, è chiuso da anni. La passeggiata è proseguita sotto i portici a due passi dal cinema dove da mesi sono state installate delle reti e dei ponteggi  e non potevano mancare i locali di Corso Vittorio Emanuele III, immobili ancora chiusi dopo i sequestri. Un porticato pieno di infiltrazioni d’acqua , ripitturato di recente, intervento che non ha risolto i problemi strutturali che con gli anni si sono venuti a creare.


QUELLA VISUALE SCOMPARSA Con l’aiuto di una guida passo dopo passo gli attivisti hanno raccontato alla Lombardi la storia di una città che è ancora bellissima e che proprio per questo va preservata. Una città a cui vanno restituiti molti spazi come per l’appunto l’Hotel e i tanti locali regionali chiusi che potrebbero essere un’opportunità per l’economia del posto. Ma non poteva mancare un accenno al passato ed in modo particolare a quella “finestra metafisica” come spiegato da Massimiliano Fantini che un tempo caratterizzava la corte comunale, uno spazio da cui si vedevano i giardini ed anche l’azzurro del lago, poi chiusa. E questo a dimostrazione che molti giovani che si cimentano con la politica, hanno voglia di aprire finestre per affacciarsi su prospettive migliori partendo dal lavoro che si fa sul territorio.