Non una rapina ma un furto aggravato.

E’ quanto scrivono i giudici del Tribunale del Riesame di Roma che hanno riqualificato il reato di cui è accusato Salvatore Quindici, il complice di Domenico Bardi, il 41enne di Napoli ucciso dall’avvocato Francesco Palumbo di Latina che li aveva sorpresi mentre si erano introdotti nell’abitazione del padre sita in via Palermo nel pomeriggio dello scorso 15 ottobre.
Nei giorni scorsi infatti gli avvocati della difesa hanno impugnato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Latina nei confronti di Quindici, che in sede di interrogatorio di garanzia aveva ammesso i fatti e sosteneva anche di essere stato colpito da una pallottola. I magistrati hanno quindi confermato la misura del carcere ma hanno cambiato il quadro riguardante la contestazione del reato.
Tra meno di un mese, intanto, sarà consegnata la consulenza tecnica disposta dalla Procura di Latina sul braccio di Salvatore Quindici, per accertare la compatibilità della ferita con i proiettili e, entro la fine del mese sarà consegnato anche il risultato finale dell’autopsia eseguita sul corpo di Domenico Bardi, nonché la perizia balistica eseguita dalla scientifica sul luogo dell’omicidio.