Rigenerazione urbana, le opportunità per il territorio da non farsi scappare

Il Comune di Sabaudia

Si fa presto a dire stop al mattone selvaggio. Ma poi nei fatti accade quasi sempre il contrario e le varianti iniziano a spuntare come funghi. Esistono però degli strumenti che possono essere utilizzati dalle pubbliche amministrazioni che nei fatti vogliono limitare il consumo del territorio come ad esempio la legge regionale numero 7 del 18 luglio 2017, quella sulla rigenerazione urbana. A chiedere che questa legge venga applicata anche a Sabaudia è il consigliere di Sabaudia Futura, Enzo Di Capua anche in considerazione del fatto che questo nuovo strumento di fatto sostituisce il Piano Casa.

DOPO IL PIANO CASA “Il Consiglio regionale del Lazio – si legge in una nota che l’esponente di Sabaudia Futura ha inviato al sindaco Gervasi –  ha approvato la deliberazione legislativa concernente la rigenerazione urbana e il recupero edilizio; il nuovo strumento (che si sostituisce alla precedente legge sul Piano Casa, in vigore fino al 31 maggio 2017) consente interventi di ristrutturazione edilizia, interventi di demolizione e ricostruzione con un incremento della volumetria o della superfice lorda esistente, cambi di destinazione d’uso, sia per le civili abitazioni che per gli edifici produttivi; la legge si pone anche i seguenti obiettivi : migliorare la vita dei cittadini favorendo forme di co-housing per la condivisone degli spazi; favorire la diffusione di piccole attività commerciali; recuperare le periferie; incrementare e potenziare le aree pubbliche; favorire la mobilità sostenibile; aumentare la sicurezza dei manufatti esistenti attraverso interventi di adeguamento sismico; riqualificare, anche con demolizione e ricostruzione, fabbricati agricoli; promuovere lo sviluppo del verde urbano” insomma punti questi ultimi relativi soprattutto al verde urbano che sono stati spesso e volentieri oggetto di campagna elettorale e che rischiano di rimanere solo sulla carta.


QUEI “RUDERI” DA RIQUALIFICARE  Ma Di Capua va avanti illustrando altri passaggi fondamentali della legge e cioè quelli relativi al recupero delle strutture dismesse che anche a Sabaudia non mancano, anzi. “Con tale legge – prosegue il consigliere di opposizione –  la Regione Lazio prevede di limitare il consumo di suolo, realizzare nuove aree pubbliche, salvaguardare quelle esistenti, e riqualificare le zone degradate e produttive; le destinazioni d’uso compatibili con la legge della rigenerazione urbana sono individuate nelle seguenti categorie funzionali : residenziale, turistico ricettivo, direzionale, produttivo, servizi, commerciale; scopo della legge è intervenire sul territorio già urbanizzato allo scopo di rinnovare il patrimonio edilizio esistente migliorandone la sicurezza, l’adeguamento sismico, l’efficientamento energetico e la qualità edilizia”.

LA RICHIESTA Inoltre, “punto di forza della legge regionale n.7/2017 è che vengono rafforzati i poteri dei Comuni nella gestione dei propri territori, con procedure adottate dal Consiglio Comunale anziché dagli Uffici Regionali;
si prevede la possibilità di poter praticare interventi di rigenerazione urbana anche nei paesaggi degli insediamenti urbani previsti dal PTPR e nelle aree urbanizzate ma protette dal vincolo del Parco. Ritenuto che questa legge potrebbe rappresentare l’ occasione per risolvere problematiche sia urbanistiche che edilizie del nostro territorio, chiedo che il Comune di Sabaudia ponga in essere, nei tempi stabiliti, ogni opportuna iniziativa affinchè anche i nostri concittadini e le nostre imprese possano beneficiare dei vantaggi offerti da questa nuova normativa”.Il consigliere di Sabaudia Futura evidenziando semplicemente quanto previsto dalla legge regionale ha spiegato come alcuni passaggi potrebbero essere funzionali per il territorio dove non mancano situazioni “al limite”. Basti pensare alle molte incertezze che gravano, dal punto di vista urbanistico e non solo, su frazioni come Molella o sui nuovi “ruderi” presenti sin dall’ingresso cittadino. Ora quindi si attendono risposte.