Latina, lettera aperta della Cgil ai vertici delle Poste: “Lavoratori in affanno”

“Spiace dover prendere atto che la Filiale di Poste italiane di Latina sia assurta ad esempio negativo di capacità di deteriorare le condizioni di lavoro in una delle principali aziende del paese, con oltre 150000 dipendenti dei quali circa 1000 nella provincia di Latina. Tutto ciò dopo mesi di richieste inascoltate e impermeabilità ai problemi delle lavoratrici e dei lavoratori degli uffici postali dell’intera provincia: mai in passato i rapporti con il personale e con le rappresentanze sindacali a tutti i livelli (RSU, RLS, Segreterie territoriali) avevano toccato livelli così bassi. Un vero e proprio primato per l’attuale struttura dirigenziale territoriale che, in soli 12 mesi, ha superato in negativo i già poco lusinghieri traguardi raggiunti dalle gestioni precedenti.” E’ quanto scrivono in una lettera aperta indirizzata ai vertici di Poste Italiane, le segreterie della SLC CGIL e CGIL Frosinone Latina 

“Lavoratrici e lavoratori sono quotidianamente spostati tra i vari uffici del territorio, spesso senza il preavviso dovuto per organizzare la propria vita privata e, in casi non isolati, addirittura a uffici aperti. Questo atteggiamento, reiterato nel tempo e con modalità che in alcuni casi hanno raggiunto il limite del coercitivo, innanzitutto non rispetta le norme in vigore, a ciò si aggiungano le difficoltà riscontrate dal personale interessato a vedere riconosciute le prestazioni accessorie dovute. Ravvisiamo quindi, da parte della Filiale di Latina, l’interpretazione distorta degli istituti contrattuali laddove gli aspetti che interessano l’azienda sono interpretati in maniera elastica e a proprio favore, mentre quelli d’interesse dei lavoratori in modo restrittivo quando non con aperto ostracismo.


“A nostro avviso, poi, restano del tutto da dimostrare ricadute positive sul servizio reso ai cittadini con tale via vai di personale tra gli uffici, che sarebbe l’unico auspicabile approdo di quella che ci sembra invece una preoccupante disorganizzazione incapace anche di predisporre gli strumenti minimi necessari all’attività lavorativa se è vero, come ci risulta, della mancanza dei moduli prestampati per i clienti e della cancelleria per il personale. Non è raro che i dipendenti si organizzino autonomamente per offrire ai cittadini/clienti un servizio più decoroso. Una situazione incresciosa che vede tanti lavoratori tentare di sopperire al malfunzionamento dell’azienda e, nonostante ciò, ricevere le lamentele dei clienti insoddisfatti con la frustrazione che deriva dal vedersi addossare responsabilità di altri.
Problemi concreti che avrebbero bisogno di un serio approccio e di un confronto con i rappresentanti dei lavoratori e che non possono risolversi con le alzate d’ingegno dei vertici della Filiale di Latina.”

“Come definire altrimenti le difficoltà che si riscontrano per fruire delle tutele per Legge 104 e maternità. Oppure la pretesa di raggiungere il personale fuori orario di lavoro per comunicare, con poche ore di preavviso, le variazioni di ufficio. Una vera e propria reperibilità non dichiarata, non concordata e, ovviamente, non retribuita. Alla luce di tutto ciò, non può certo sorprendere il disagio che serpeggia tra i lavoratori degli uffici postali che, con l’arrivo della stagione fredda, hanno potuto apprezzare ancor di più quanto siano considerati dai vertici territoriali: uffici senza riscaldamenti, senza acqua e senza illuminazione ma con la pretesa di garantire il servizio ai clienti.”

“Infine, l’inquietudine derivante dall’impennata di provvedimenti disciplinari registrata da gennaio scorso che, non avendo riscontri nel passato, lascia perplessi riguardo a possibili finalità a noi sconosciute ma distanti da quanto previsto sia dalle norme di Legge che dal codice etico di Poste italiane che vincola si dipendenti ma anche personale dirigente. Assordante il silenzio del Dirigente delegato: tra i suoi compiti, oltre alla gestione di coordinamento delle Filiali, anche la responsabilità delle condizioni ambientali, di salute e sicurezza negli uffici. Dicasi altrettanto per il responsabile regionale di Risorse Umane, a sua volta responsabile delle inesistenti relazioni industriali: emblematico, in tal senso, la comunicazione di apertura di alcuni centri di domenica e in giornate festive per garantire la gestione dei flussi eccezionali che hanno paralizzato alcuni centri di distribuzione, dopo l’annuncio di 15000 esuberi su base nazionale in un pezzo importante di questa azienda.”