A Carpineto Romano gli stati generali delle comunità dell’Appennino

Si è svolta nell’incantevole scenario del borgo di Fossanova a Priverno la giornata clou della terza edizione degli Stati Generali delle Comunità dell’Appennino, manifestazione ideata e realizzata da Slow Food Italia.

Tre i tavoli sui quali i circa 100 delegati, provenienti diverse regioni d’Italia, si sono confrontati nel corso della mattinata e del primo pomeriggio, fino al trasferimento a Cori dove si è conclusa la seconda giornata.


Ambiente e agricoltura, turismo e reti sociali, innovazione e ricerca, questi i temi trattati in tre distinti tavoli e relazionati al termine di oltre 5 ore di interventi, di analisi delle problematiche che vivono quotidianamente le comunità che insistono sulla catena degli Appennini e, soprattutto, di buone pratiche e della possibilità di ripeterle anche in zone distanti centinaia di chilometri tra loro. Un modus operandi che Slow Food ha posto alla base di iniziative del genere, con l’intenzione che i soggetti interessati possano confrontarsi su esempi concreti delle iniziative attivate lungo tutto l’Appennino e cercare di replicarle.

A fare gli onori di casa all’interno del Welcome Point di Fossanova, è stato il sindaco Anna Maria Bilancia, che si è detta onorata di ospitare questo genere di eventi e, approfittando della presenza di Slow Food, ha posto l’attenzione su un prodotto tipico privernate che si spera possa ottenere una certificazione, la fàlia.

Ai saluti del primo cittadino di Priverno hanno fatto seguito un breve intervento della vicepresidente di Slow Food Italia, Sonia Chellini, del presidente di Arsial Antonio Rosati e di Quirino Briganti, presidente della Compagnia dei Lepini, che nel suo intervento ha prima ricordato l’importanza dell’attrattiva culturale rappresentata da Fossanova nel Lazio, poi ha affermato: “Quello dei tavoli tematici è un momento importantissimo per i nostri operatori di sistema, utile a comprendere come si possano applicare pratiche vincenti anche nel nostro territorio. Non solo parole, ma atti concreti ed esempi da imitare, per rilanciare un’area vastissima nella quale noi siamo inseriti e sulla quale possiamo dare il nostro contributo fattivo”.

 

A PAGINA 2 – “LA GIORNATA CONCLUSIVA DELLA MANIFESTAZIONE”