L’hobby della pesca ha portato un brigadiere della Guardia di finanza di Gaeta a essere indagato dalla Procura militare e a ingaggiare una battaglia legale andata avanti fino in Cassazione.
Il militare, 51 anni, in servizio alla caserma Bausan, dove ha sede la scuola nautica delle Fiamme gialle, venne sorpreso da alcuni colleghi mentre, indossando la divisa e impegnato come sottufficiale di ispezione incaricato di vigilare sullo spazio di ormeggio delle unità navali, impugnava un fucile subacqueo ed era intento a pescare. Venne denunciato e indagato con l’accusa di violata consegna, per aver appunto omesso il controllo degli ormeggi a lui affidato.
Considerando il fatto di “tenue offensività”, il pm militare chiese poi l’archiviazione, ma il sottufficiale si è opposto. Il brigadiere voleva che venisse dichiarata l’insussistenza del fatto.
Quando il gip presso il Tribunale militare di Roma ha accolto la richiesta di archiviazione, il brigadiere ha così impugnato il provvedimento, sostenendo tra l’altro che non avendo pescato niente non aveva violato alcuna consegna. Il ricorso però è stato dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione e il sottufficiale condannato a pagare duemila euro alla cassa delle ammende.