“Faloni prefetto Ponzio Pilato, tra i peggiori degli ultimi anni”. Il j’accuse di Reale

Nicola Reale, ex consigliere comunale di Sperlonga e portavoce del movimento civico Partecipazione Attiva punta il dito contro l’ormai ex prefetto di Latina Pierluigi Faloni. 

Nicola Reale

Dopo soli tre anni, è stato trasferito e destinato ad altro incarico. Il mondo dell’informazione locale (quotidiani e tv) si è precipitato ad eseguire ‘il bacio della pantofola’: articoli e interviste hanno tratteggiato la luminosa figura di un prefetto bravo, capace, che ha svolto un prezioso lavoro in questa provincia. Non è dato sapere quali siano stati concretamente ed esattamente i meriti del prefetto Faloni, ma l’elogio è stato unanime, con lodi sperticate e parole astratte e generiche. Il povero prefetto, in una intervista televisiva, ha provato a tenere i toni bassi, ad evitare l’elogio di se stesso e a mitigare quello che gli proveniva dall’intervistatore, ma il giornalista non gliel’ha consentito, incalzandolo con lodi sperticate che non ammettevano repliche. Una scena tra il pietoso e il ridicolo.


Forse un giornalismo diverso, più indipendente e libero dalla soggezione al potere locale, avrebbe incalzato Faloni, anche e soprattutto mentre faceva le valigie, affinché desse conto dell’enigmatico silenzio mantenuto su un caso dirompente come quello di Sperlonga, ignorando le diverse richieste pervenutegli (qualcuna squinternata, qualcun’altra seria e documentata) che chiedevano il suo intervento per lo scioglimento del consiglio comunale.

Pierluigi Faloni

Per quanto ci riguarda, noi annoveriamo Pierluigi Faloni tra i peggiori prefetti degli ultimi anni: il prefetto del silenzio, il prefetto Ponzio Pilato. Ricorderemo Faloni come quel prefetto che, interrogato dalla Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, parlò di tutto tranne che dell’inquietante rapporto tra politica e criminalità in un territorio, quale quello della provincia di Latina e del basso Lazio. Nella sua relazione mancava anche il più vago riferimento ai clan Bardellino, Moccia, Mallardo, Bidognetti, Di Silvio, Zagaria, che controllano il territorio proprio grazie ai loro consolidati rapporti con alcune amministrazioni comunali.

Il prefetto Faloni tacque anche quando un commissario (il deputato Francesco D’Uva) gli chiese espressamente una valutazione sul Comune di Sperlonga e sulla ipotesi di insediare una commissione d’accesso che indagasse sui tanti misteri di quell’amministrazione.

E quando lo stesso commissario chiese se vi fossero interessi della criminalità organizzata sulla maxi-lottizzazione abusiva sequestrata dai carabinieri nel luglio del 2015, l’ascetico Faloni rispose: ‘Lottizzazione? Dove?’

E quando gli furono chieste notizie sulle intercettazioni svolte a Sperlonga, il candido Faloni rispose: ‘Delle intercettazioni, mi scusi, non sono a conoscenza, quindi non posso risponderle su cose che non conosco’.

E altro ancora si potrebbe dire per delineare la statura di questo prefetto. Ma ci fermiamo qui. Ci consola la speranza che il nuovo prefetto ben difficilmente potrà essere peggiore”.