Mof all’asta per la guerra con l’Ibm, sospesa la procedura di vendita

La Corte di Appello di Roma, accogliendo le motivazione dei legali della Imof SpA, ha sospeso il titolo esecutivo con il quale la società Ibm aveva attivato la procedura di vendita all’asta degli immobili. Come si ricorderà Ibm, a fronte di un contestato credito di circa 420 mila euro, aveva ottenuto un assurdo pignoramento con messa all’asta dell’intero compendio immobiliare Imof per un valore di circa 25 milioni di euro, mentre contro la stessa Ibm pendeva un ricorso Imof per inadempimento contrattuale con richiesta di risarcimento danni di 2.2 milioni, per il cui accertamento nel 2011 era già stata esperita dal Tribunale di Latina una Consulenza Tecnica d’Ufficio favorevole alle ragioni di Imof.

Finalmente, sia pure in sede cautelare, la Corte di Appello di Roma ha sospeso il titolo esecutivo di Ibm, così motivando: “sulla base della esperita consulenza tecnica, i motivi di appello (proposti da Imof) non appaiono manifestamente infondati”; con lo stesso provvedimento la Corte di Appello ha altresì ravvisato “che in ragione della obiettivamente elevata misura della condanna pecuniaria (circa 420 mila euro) si ravvisa il pericolo che sia pregiudicata la prosecuzione delle attività finanziarie, economiche e commerciali svolte nel complesso immobiliare del Mercato ortofrutticolo di Fondi poiché questo è stato oggetto di pignoramento ed è stata fissata la vendita degli immobili”.


Allo stato, si confida che l’intera procedura di vendita possa essere definitivamente sospesa dal giudice dell’esecuzione atteso che la Imof si è già adoperata per transigere con gli altri creditori minori nel frattempo intervenuti nella procedura esecutiva Ibm.

Anche il contenzioso in atto tra la società Mof SpA e Acqualatina SpA – fanno sapere dal Mercato – ha avuto il suo corretto epilogo con sentenza del Tribunale di Latina che, accogliendo le ragioni di Mof, ha annullato il decreto ingiuntivo azionato da Acqualatina e contestato dai legali della Mof SpA”.

“Esprimiamo viva soddisfazione – ha commentato Enzo Addessi, amministratore di entrambe le società, Imof SpA e Mof SpA – per le pronunce della magistratura che, oltre a riconoscere le giuste ragioni delle due società, contribuiscono a ridare serenità ai Soci, all’ambiente, alle Istituzioni, ai creditori veri e soprattutto agli operatori, giustamente preoccupati dall’incalzare di queste vicende proprio nel momento in cui essi stessi, unitamente al management dell’Ente Gestore e alle loro associazioni di categoria, sono impegnati a produrre il massimo sforzo per superare la crisi strutturale del settore”.