Ex Salid, annullato il piano di lottizzazione approvato dal Comune

Area Salid a Formia

Dopo le indagini la decisione. Il Tar di Latina ha annullato il progetto approvato per l’area ex Salid, a Formia, accogliendo così il ricorso presentato da nove cittadini contro il Comune e nei confronti della società Tirrena Immobiliare, proprietaria di quell’area.

Annullata la delibera consiliare del 2010, con cui era stato approvato il piano di lottizzazione convenzionata all’ex Salid, in variante rispetto al progetto approvato tre anni prima. Prima di emettere la sentenza i giudici amministrativi hanno chiesto una relazione al Comune, ma le risposte ottenute non sono state ritenute tali da far considerare legittimo il provvedimento impugnato.


Per il Tar, “nella formazione dell’originario piano di lottizzazione che è stato approvato dalla impugnata delibera consiliare” è “venuta meno la necessaria interlocuzione con i proprietari dei lotti interessati, non soltanto per omessa attivazione del contraddittorio cui in generale è intesa la comunicazione di avvio del procedimento amministrativo, ma altresì per non essere stato sollecitato l’intervento dei proprietari stessi”, così come prescritto dalla legge urbanistica, “e per non essere stato svolto un contraddittorio, necessario per quanto evincibile dall’ultimo disposto della norma, tra l’Amministrazione e i proprietari che non hanno accettato il piano in ragione delle loro proposte di varianti”.

“Proposte – hanno specificato i giudici nella sentenza – del resto, che non è stato ad essi consentito presentare proprio perché non sono stati messi a conoscenza del progetto pianificatorio della Tirrena, tant’è che soltanto il 6 aprile 2010 il sig. Nicola Tomassi aveva potuto acquisire, previo accoglimento della sua richiesta di accesso agli atti, la documentazione ad esso relativa, dopo essere venuto solo casualmente a conoscenza dell’approvazione del piano di lottizzazione”.

L’omissione delle garanzie di contraddittorio, necessaria in genere per ogni attività di pianificazione urbanistica, è stata così ritenuta un elemento in grado di viziare il provvedimento impugnato e “concreta ragione sufficiente” all’accoglimento del ricorso. Piano annullato e Comune di Formia condannato a pagare tremila euro ai ricorrenti.