Il Parco Nazionale del Circeo farà ricorso contro la sentenza del Tar di Latina che ha dato il via libera a una mega antenna che la Wind intende installare su una palazzina di San Felice Circeo.
Il Tribunale amministrativo ha annullato il provvedimento con cui, il 5 maggio dell’anno scorso, l’Ente che gestisce l’area protetta aveva imposto alla compagnia telefonica di realizzare un finto camino su un edificio di via Roma, dove installare un ripetitore, dell’altezza di tre metri anziché degli otto richiesti e di “mascherare” le attrezzature accessorie, non facendo loro superare l’altezza del parapetto dell’immobile. La società telefonica, nel ricorso presentato, ha specificato che dal deposito della richiesta al parere reso dal Parco erano trascorsi oltre sessanta giorni ed era così scattato il silenzio assenso, precisando che un’altezza inferiore dell’impianto rispetto a quella progettata non avrebbe garantito una corretta erogazione del segnale. Tesi accolta dai giudici, che hanno annullato l’atto impugnato e condannato l’Ente Parco a pagare anche tremila euro di spese.
Lo stesso Ente, però, contesta il mancato rispetto del termine dei sessanta giorni utile a lasciare campo libero alla Wind. La mega antenna, da piazzare nel centro storico e in un’area vincolata, viene considerata in grado di modificare lo stesso paesaggio del promontorio.
“Faremo appello”, assicura il direttore del Parco, Paolo Cassola.
A rendere ancor più difficile all’Ente l’operazione di mettere dei paletti ad “antennopoli”, c’è poi l’assenza di piani sui ripetitori da parte dei Comuni e il Parco auspica così che gli enti locali si dotino di tali strumenti, tanto a Sabaudia quanto a San Felice Circeo, e che lo facciano in un’ottica comprensoriale, fissando regole omogenee.