Sequestro Sep, il comitato Mazzocchio: “Ora si faccia luce sulla produzione”

Il sequestro avvenuto alla SEP lo scorso ottobre

“Siamo felici di essere sempre nei pensieri dell’amministratore della Sep Ugolini, vuol dire che abbiamo fatto bene il nostro lavoro. Sorridiamo di come lo stesso Ugolini provi sempre a strumentalizzare il nostro operato invece di restare in silenzio in un doveroso esame di coscienza”. Queste le dichiarazioni dei cittadini riuniti nel comitato Mazzocchio di Pontinia a pochi giorni dal sequestro dell’impianto di compostaggio Sep e dalla lettera con cui il suo amministratore ha accolto la notizia. Una notizia che il comitato considera una battaglia vinta in una guerra ancora da combattere.

“Perché in guerra siamo, contro un colosso imprenditoriale che sembra sempre più circondato da satelliti invisibili che hanno operato finanche per non far arrivare la nostra voce alla popolazione. Per fortuna che la nostra voce, seppur qualche comunicato non pubblicato su alcune testate, è arrivata a chi di dovere con l’azienda chiusa dai carabinieri forestali.


L’amministratore di Sep in una nota ha affermato che il sequestro era previsto, noi ci auguriamo che arrivi presto anche la revoca dell’autorizzazione. Perché, come certificato da Arpa, lavorare con scoline per il percolato intasate, con i biofiltri fermi, coprire cumuli di rifiuti con teli di plastica con presenza di percolato alla base, stoccare materiale “finito” con presenza di fumo, significa non lavorare secondo legge, quindi infrangerla. Un’ultima cosa: Ugolini parla di una politica che gli si rivolta contro. Gli vorremmo ricordare che la Regione Lazio, guidata da un partito politico, il Pd, in 72 ore e nonostante le risultanze Arpa di cui sopra, ha autorizzato il suo impianto a ricevere 50 tonnellate al giorno di rifiuto in più. Più che ostilità ci sembra un favore. Chi è causa del suo mal, Ugolini, pianga sé stesso.

Noi – conclude il comitato – anche se come ricordato dallo stesso Ugolini abbiamo visitato altri impianti della provincia, non siamo pedina di nessuno né ci importa della complessa partita a scacchi che si gioca sul settore dei rifiuti (che ormai capirebbe anche un bambino). Noi non siamo nemmeno contrari all’insistenza sul nostro territorio di impianti di lavorazione dei rifiuti. Vogliamo solo che sia rispettata la legge.

A tal proposito speriamo che presto si faccia luce non solo sui miasmi ma anche sulla produzione di Sep. Foto del materiale sversato sui terreni e relazioni Arpa datate 2015 (le stesse ignorate dalla Regione Lazio e dall’assessorato all’Ambiente della stessa sul fronte dei miasmi) sollevano dubbi sulla composizione del compost, che se non lavorato perfettamente equivale a rifiuto. E per ovviare a questo problema non basterebbe cambiare un biofiltro e dimostrarlo al riesame”.