Replica del consigliere comunale di Ponza, Carlo Marcone, all’ex sindaco Piero Vigorelli e alla minoranza. L’ex primo cittadino, insieme all’opposizione, ha invocato le dimissioni di Marcone dopo la condanna subita da quest’ultimo dalla Corte dei Conti e confermata in appello.
“Sorprende che ancora una volta si cerchi di confondere l’opinione pubblica definendo “reato” quel che invece è solo un addebito a rilevanza amministrativa-contabile – afferma Marcone – e cioè di sanzione risarcitoria per un ritenuto danno all’erario. Ma sorprende ancor più che a generare tale confusione sia l’ex sindaco che dovrebbe sapere bene che incorre in un reato chi viola una norma penale e quindi chi come lui è stato notoriamente autore di un abuso edilizio (e cioè di carattere penale) e perciò perseguito ai sensi di legge ed è tutt’ora destinatario del rinvio a giudizio penale per fatti imputatigli nell’esercizio delle funzioni di sindaco di Ponza”.
Ancora: “In secondo luogo, per onore della verità, va a chiare note precisato che l’addebito contabile, oggetto della sentenza della Corte dei Conti in questione, è stato sanzionato nella misura di €.9.000 non già per essere stato sottratto denaro ai ponzesi ma, al contrario, per essere stata collegialmente interpretata ed applicata una norma amministrativa in favore dei pescatori ponzesi in modo non condiviso dal Giudice Contabile. In conclusione non serve scollarsi dal proprio abito fango per gettarlo su altri accusando di immoralità chi invece – come il sottoscritto – ha avuto sempre come bandiera il rispetto e il bene di tutti e continuerà a farlo per non tradire non solo chi l’ha votato ma tutti e indistintamente i ponzesi”.