“Voci nel Silenzio” risponde a Rifondazione: “I centri antiviolenza ci sono eccome”

In risposta a quanto affermato dal Circolo Enzo Simeone di Rifondazione Comunista di Formia in merito alla totale assenza di centri antiviolenza in territorio pontino l’associazione antiviolenza “Voci Nel Silenzio” di Scauri tramite la presidente Maria Teresa Conte, ritiene doveroso innanzitutto “smentire quanto affermato in quanto oltre la nostra associazione che opera a Scauri e si occupa di fornire accoglienza, ascolto e assistenza legale e psicologica gratuita a vittime di violenza, esiste anche l’associazione Diritto e Donna di Gaeta, il Centro Antiviolenza Silvana Mangano di Formia (tra l’altro citato Nello stesso comunicato senza tuttavia evidenziare che esiste ed è tuttora attivo), il Centro Antiviolenza Nadyr di Fondi, lo Sportello di Ascolto presso il Comune di Terracina più varie altre associazioni, quindi non corrisponde a verità che bisogna per forza rivolgersi a strutture del Capoluogo e che il sud Pontino sia completamente abbandonato a sé stesso”.

“Che poi le strutture siano costrette ad operare tra mille disagi – prosegue Conte -, in totale regime di autofinanziamento, che si riesca a garantire i servizi citati esclusivamente grazie alla disponibilità gratuita di professionisti (avvocati e psicologi) che mettono le loro competenze a disposizione delle associazioni, che in qualche caso (come nel nostro) si attenda una sede comunale da 2 anni e nel frattempo si sia costretti a pagare di tasca propria i locali, che le amministrazioni comunali non mostrino il minimo interesse sull’argomento (quasi come se il sud pontino fosse un isola felice dove la violenza non esiste, esiste altrove riguarda altri) salvo poi organizzare qualche evento di facciata per il 25 novembre a cui se tutto va bene partecipa qualche consigliere, che in qualche occasione qualche amministratore si sia preoccupato più di non aver avuto il posto riservato in prima fila che del contenuto di qualche convegno.. questa è un altra storia e tra l’altro storia vecchia ma non si faccia passare il messaggio che le vittime di violenze in questa zona siano totalmente sole e indifese, non si strumentalizzi un problema grave come la violenza per nessun motivo quantomeno per rispetto a chi ogni giorno si prodiga gratuitamente per garantire sostegno e assistenza alle vittime”.