Quattro rinvii a giudizio e una condanna a quattro anni e mezzo di reclusione. Si è conclusa così l’udienza preliminare per gli imputati nel procedimento relativo all’estorsione che avrebbe subito un ristoratore di Latina da parte della criminalità nomade.
Tutto sarebbe partito da problemi relativi all’affito di un locale a Monticchio, nel Comune di Sermoneta. I proprietari del ristorante, Valentina Riccio, 35enne di Sermoneta, e Victor Marcovecchio, 34enne di Ardea, si sarebbero rivolti ai nomadi. Un 48enne che aveva preso in affitto il locale si sarebbe così visto chiedere, il 19 settembre dell’anno scorso, 15mila euro da Agostino Riccardo, 34 anni, pregiudicato del capoluogo pontino, per evitare di essere aggredito dai fratelli Ferdinando “Pupetto” e Samuele Di Silvio, di 27 e 26 anni. Una richiesta scesa poi a cinquemila euro e che alla fine avrebbe visto il gruppo, di cui avrebbe fatto parte anche Renato Pugliese, per cui gli inquirenti hanno però deciso di procedere separatamente, accontentarsi di duemila euro, non avendo il ristoratore altro denaro in quel momento.
I pm Spinelli e De Lazzaro hanno così chiesto il giudizio, con l’accusa di estorsione, per Riccardo e i fratelli Di Silvio e per tentata violenza privata per i tre e per i presunti mandanti, Riccio e Marcovecchio, visto che avrebbero anche tentato di far ritirare al ristoratore la denuncia per diffamazione presentata per Riccio, alla luce di alcuni post su Facebook scritti dalla donna. Riccardo, infine, è finito accusato anche di violazioni alla sorveglianza speciale. Quest’ultimo avrebbe detto alla presunta vittima: “Ti ho salvato da loro, che sono tre giorni che ti stanno cercando, ti ho salvato perché sei un bravo ragazzo”. E “Pupetto” avrebbe aggiunto: “Ma lo sai chi sono io? Io sono quello che ha sparato a Zof. E me la sto rischiando a parlare con te perché non potrei nemmeno uscire di casa”.
Il giudice Pierpaolo Bortone ha condannato Agostino, che ha scelto di essere giudicato con rito abbreviato, e disposto un processo per gli altri, che avrà inizio il prossimo 11 gennaio, davanti al Tribunale di Latina.