“La Regione Lazio continua a viaggiare sotto il segno dell’approssimazione e della superficialità. Non fanno eccezione, a quella che è diventata purtroppo una regola, i bandi inerenti il Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e per la Pesca 2014-2020 (FEAMP), pubblicati dalla Regione Lazio, per sostenere la trasformazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura per una dotazione finanziaria pari a milioni di euro. Si tratta di bandi importantissimi, destinati alle micro, piccole e medie imprese che operano in un settore strategico per l’economia del Lazio ed in particolare della provincia di Latina”.
E’ quanto si legge in una nota diffusa a mezzo stampa dal consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone
“Peccato che le incongruenze insite nei bandi siano diventate un ostacolo per i soggetti interessati. Gli avvisi pubblici in questione, ed in particolare quelli inerenti gli investimenti produttivi destinati all’acquacoltura, stabiliscono infatti che “ai fini dell’investimento il richiedente abbia la disponibilità degli immobili o delle superfici acquee oggetto di intervento per un periodo di almeno 7 anni dalla data di presentazione della domanda di sostegno”.
Nessuno sembra essersi accorto, fatta eccezione ovviamente per le imprese interessate, che spesso l’intervento riguarda immobili o superfici acquee che, in base alla normativa vigente, hanno concessioni da parte degli Enti pubblici di durata non superiore a 4 anni. Dalle ricerche effettuate risulta inoltre che i beneficiari nonché tutti i soggetti interessati, che abbiano ottenuto il titolo concessorio nei limiti dei 4 anni stabiliti ex lege, possono presentare domanda per estendere la durata della concessione motivandola proprio con la partecipazione, o l’intenzione di partecipare, agli avvisi pubblici del Feamp. Peccato che nei bandi questo non fosse scritto.
In questo caos imperante, al fine di scongiurare l’eventuale ricorso da parte degli interessati, per dare risposte certe e certezza del diritto alle imprese che operano nel settore dell’acquacoltura, ho presentato una interrogazione urgente chiedendo al presidente Zingaretti e all’assessore competente Hausmann, di annullare i bandi relativi alle misure Feamp per tale settore e di esplicitare nei medesimi avvisi, che verranno in futuro pubblicati, la derogabilità e non tassatività della durata massima di 4 anni dei titoli concessori e, conseguentemente, la possibilità per i destinatari dei bandi di presentare istanza di concessione per una durata superiore o richiesta di estensione della concessione già conseguita.
E’ inammissibile che gli interessati o i beneficiari non siano a conoscenza della possibilità di deroga restando, per tale ragione, convinti che la previsione dei 4 anni di durata massima del titolo concessorio sia tassativa ed inderogabile. Tanto quanto è evidente la gravissima violazione perpetrata ai danni dei soggetti partecipanti al bando, le cui domande non possono avere esito positivo, in quanto carenti del requisito della durata del titolo di disponibilità superiore ai 7 anni, condicio sine qua non per ottenere il contributo.
Mi auguro che sia Zingaretti che Hausmann si rendano conto del pacco, doppio e contro paccotto, con relativo danno economico, rifilato alle imprese che operano nel settore dell’acquacoltura molte delle quali operano nella provincia di Latina tanto che su 8 progetti presentati in tutto il Lazio, il territorio pontino ne conta 5, tutti ammissibili ma dichiarati non finanziabili, a causa del problema inerente la durata del titolo di concessione. E spero, nell’interesse di un comparto importante per la nostra economia che vanta prodotti di eccellenza che hanno conquistato un notevole spazio nei mercati anche a livello internazionale, che tali bandi siano annullati e ripubblicati con le modifiche necessarie”.