Il Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie del Corpo ha coordinato, sulla base dei dati forniti dall’INPS e tramite collaborazione con lo stesso istituto, una serie di attività investigative che hanno portato all’individuazione di un sistema di percezione indebita dell’assegno sociale. L’emolumento (circa 450 euro), corrisposto per tredici mensilità, veniva erogato a centinaia di cittadini, sia italiani che stranieri che si erano trasferiti all’estero, non rispettando il requisito della residenza sul territorio italiano.
I cinque pontini, nello specifico, sostenevano di risiedere ad Aprilia, Latina e Terracina, ma da tempo abitavano all’estero, in paesi dove il costo della vita è minore che in Italia: Marocco, Romania, Argentina, Polonia e Brasile. Ammonta a circa 21mila euro la somma indebitamente ricevuta dai cinque. In tre casi è scattata solo una sanzione amministrativa, in quanto la somma percepita era inferiore ai 4mila euro, mentre gli altri due sono stati denunciati.
