Sperlonga, “hotel Cusani”: Partecipazione Attiva denuncia dirigente Utc e segretario comunale

FOTO ARCHIVIO: Hotel Grotta di Tiberio

“Nonostante le condanne definitive, nonostante il considerevole numero di politici e tecnici indagati o già rinviati a giudizio, nonostante i processi in corso, nonostante gli arresti effettuati, nonostante tutto, nell’amministrazione comunale di Sperlonga continua, come se nulla fosse, ‘il gioco delle tre carte’ davanti agli occhi di sconcertati cittadini. Ancora una volta tutto ruota intorno alla difesa degli interessi privati di una sola persona”. Lo dichiara il movimento civico “Partecipazione Attiva” per bocca del portavoce, Nicola Reale. 

Nicola Reale

“Ma vediamo i fatti. Poco prima delle ultime elezioni amministrative, il signor Cusani cedeva al suocero Erasmo Chinappi la propria quota di proprietà dell’Hotel Grotta di Tiberio. Nessuno ha mai rilevato, però, che la cessione di tale quota risultava nulla perché affetta dal vincolo di indisponibilità derivante dal sequestro preventivo per lottizzazione abusiva.


L’atto di cessione quindi risulta giuridicamente inefficace perché ha ad oggetto un bene inalienabile. Un reato che potrebbe essere assimilato ad una vera e propria violazione dei sigilli.

Ciò premesso, la dirigente dell’ufficio tecnico Tiziana Di Fazio (che aveva sostituito l’arch. Masi arrestato lo scorso 16 gennaio) alcuni mesi fa emetteva un’ordinanza di abbattimento relativamente alle opere abusive realizzate nella struttura Hotel Tiberio.

Ci fu chi plaudì a tale ordinanza, considerandola una svolta nella linea comportamentale tenuta fino ad allora dai tecnici del Comune. Anche in questo caso nessuno si avvide che l’ordinanza risultava essere una vera e propria ‘bufala’ perché il nuovo tecnico non aveva assolto l’obbligo di disporre preventivamente l’annullamento d’ufficio dei titoli edilizi che nel 2004 e nel 2005 erano stati rilasciati illecitamente al sindaco Cusani dal fido dirigente dell’epoca.

In questo modo è stato scientemente predisposto il terreno affinché il Tar Lazio potesse accogliere il ricorso del Chinappi alla stessa ordinanza di abbattimento. Ed infatti lo scorso 19 settembre il Tar Lazio ha concesso la sospensiva all’abbattimento giudicando abnorme l’ordinanza stessa perché non preceduta dall’annullamento dei titoli edilizi.

La grave vicenda qui sintetizzata è stata oggetto di un esposto-querela che il movimento civico ‘Partecipazione Attiva’ ha inviato alla Procura della Repubblica di Latina, richiedendo che vengano accertate eventuali ipotesi di reato a carico dei soggetti responsabili (presumibilmente l’arch. Tiziana Di Fazio e il segretario comunale Andrea Nappi) della mancata adozione dei provvedimenti imposti per legge.

Alla luce di tali fatti, rivestono ulteriore rilevanza le decisioni che saranno assunte il prossimo 29 settembre dalla Conferenza dei Servizi convocata per la valutazione del progetto proposto dalla Società Albasete che prevede la costruzione di un piccolo centro 2 sportivo e di un eliporto proprio in zona adiacente a quella dove sorge l’Hotel Grotta di Tiberio. A tale riguardo il movimento civico ‘Partecipazione Attiva’ aveva già inviato a tutti i soggetti istituzionali partecipanti alla Conferenza un articolato documento con il
quale si illustravano i vincoli ostativi alla realizzazione del progetto in quanto esso:

1) verrebbe ad insistere nella Zona E, sottozona E2 ed E1, rispettivamente qualificate nel certificato di destinazione urbanistica rilasciato in data 8 giugno 2015 come ‘sottozona agricola di salvaguardia ambientale e sottozona di riserva naturale’;

2) l’area individuata è classificata come zona archeologica di fondamentale pregio;

3) l’area individuata risulta essere ‘riserva naturale’ e quindi tutelata ai sensi della direttiva n.92/43/Cee recepita in Italia nel 1997 attraverso il Regolamento D.P.R. 8 settembre 1997 n. 357, modificato ed integrato dal D.P.R. 120 del 12 marzo 2003. In particolare, nell’area vige il regime di ‘tutela ambientale assoluta’.

Ma in particolare nel documento si sottolineava che il progetto della Società Albasete potrebbe essere realizzato solo e soltanto apportando una variante al Piano Regolatore Generale. Ipotesi, questa, che – qualora si realizzasse – non solo potrebbe costituire la porta d’ingresso per la devastazione di una delle zone più belle ed importanti, dal punto di vista ambientale, paesaggistico e archeologico, del Comune di Sperlonga, ma potrebbe essere artatamente utilizzato come ‘cavallo di Troia’ per approdare ad una variante al Prg che potrebbe facilitare e favorire una ‘sanatoria’ a favore dell’hotel Grotta di Tiberio.

Per questo, ai sensi dell’art.9 della legge 241/90, il movimento civico ‘Partecipazione Attiva’ ha chiesto di partecipare, in qualità di uditore, alla Conferenza dei Servizi in quanto portatore di interessi diffusi e interessati in nome della trasparenza e della partecipazione”.