Crisi idrica e proteste della cittadinanza: Mdp Formia critica l’amministrazione

“Si susseguono in queste ore gli annunci e gli evviva, dopo l’apertura a Formia del primo pozzo, quello dei 25 Ponti. Si ignora, invece, l’ipotesi di convocazione di un consiglio comunale straordinario. I rubinetti in molte zone e in molte, troppe ore della giornata continuano ad essere ingenerosi, prolungando una crisi idrica che ha lasciato tutti dentro una insostenibile sofferenza”. Lo scrive in una nota stampa il circolo Art Uno Movimento Democratici Progressisti  di Formia.

“La tensione ha raggiunto livelli di insopportabilità ed intolleranza che si sono manifestate, con tutto il carico di rammarico e di disagio, anche nell’iniziativa che ha portato la cittadinanza a scendere in piazza e a bloccare il traffico stradale. Come è ormai noto,  a seguito di queste, sono scattate denunce a carico di alcuni partecipanti. A questi ultimi abbiamo, come movimento politico, espresso la nostra piena solidarietà; abbiamo condiviso le ragioni della protesta e riteniamo che le condizioni di vita che siamo stati tutti costretti a subire abbiano giustificato quanto accaduto.


foto: Renato Olimpo

E’ mancata, da parte delle istituzioni, nonostante alcuni interventi messi in atto, tra questi l’attivazione del pozzo, la capacità di affrontare con determinazione il problema, è mancata la volontà politica di scendere in campo con una azione forte e vera di rottura  nei confronti del gestore. E nemmeno una dichiarazione di vicinanza ai cittadini per la denuncia che ha raggiunto alcuni di loro ha rotto il silenzio.

Misurandosi con tale incomprensibile chiusura delle istituzioni, la cittadinanza stessa, ancora una volta spontaneamente, raccogliendo in poche ore circa settecento firme, ha chiesto la convocazione di un consiglio comunale straordinario a Formia.

Ciò affinché fosse esternato, da parte dell’amministrazione comunale, almeno un sentimento di solidarietà e di vicinanza alla cittadinanza nel suo complesso e più in particolare ai cittadini sottoposti ad indagini  da parte delle autorità giudiziarie.

Noi aggiungiamo che la solidarietà non basta e che il consiglio comunale, in virtù del ruolo che svolge, avrebbe dovuto e ancora, sia pur tardivamente, può, farsi promotore di un atto politico.

Immaginavamo che la Giunta comunale e i consiglieri avrebbero avvertito la necessità e il dovere di un confronto con i cittadini e non avrebbero atteso peraltro che fossero questi a sottoscrivere l’invito. Al momento, non ci sembra ci sia traccia di alcuna convocazione.

E di fronte a questo anomalo atteggiamento, non può non irritare il tono entusiastico di chi annuncia l’attivazione puntuale del pozzo da parte di Acqualatina.

L’apprezzamento nei confronti del gestore che ha rispettato l’impegno suona davvero come una beffa, produce il rumore fragoroso di un ceffone al cittadino che invece, sempre più a gran voce, chiede l’uscita da Acqualatina, responsabile di una sventurata estate a secco, e il ritorno ad un servizio idrico pubblico.

Anche simbolicamente, la gestione mediatica che è stata costruita in queste ore fa pensar male riguardo la posizione politica della nuova amministrazione comunale, in merito alla restituzione dell’acqua alla sfera pubblica e in merito ai destini della società Acqualatina. Considerate le enormi responsabilità di quest’ultima, assistere anche ai ringraziamenti appare inquietante.

Ribadiamo la necessità di una convocazione di consiglio comunale tematico, affinché, oltre alla doverosa  espressione di solidarietà, che continuiamo a pensare sia necessaria, si faccia luce sulla volontà politica dell’intera assemblea e di tutte le forze politiche di maggioranza e opposizione, riguardo la ripubblicizzazione dell’acqua.

Alcuni comportamenti preoccupano molto e riteniamo impellente che si faccia chiarezza. Confermiamo il nostro impegno politico a tutela dell’acqua bene pubblico, anche nel rispetto dell’esito di un referendum popolare che non vogliamo venga dimenticato”.