“Musicoterapia e Riabilitazione. La funzione riabilitativa della Musica, il progetto di equipe ed il ruolo del Musicoterapista”. È questo il titolo del convegno nazionale organizzato sabato 16 settembre alle 9: 30 nella sala cinema della struttura residenziale psichiatrica “Sorriso sul Mare” di Formia in collaborazione con il CUM Sanità, ovvero il Consiglio Unitario Musicoterapisti per la professione Socio-Sanitaria.
A quasi 5 anni dalla riorganizzazione strutturale che portò numerosi cambiamenti nella clinica privata di via Appia, la direzione operativa della I.C.O. Salus Srl, la società cui è affidata la gestione della struttura, rilancia la propria offerta sanitaria. E lo fa accendendo i riflettori su uno degli argomenti più dibattuti in campo scientifico: la musicoterapia. “E’ un punto di partenza – ha detto il dottor Franco Pianozza, direttore operativo della clinica -. La Sorriso sul Mare vuole dimostrare la propria professionalità, andando avanti con sguardo rivolto al futuro”.
Proprio due anni fa, infatti, la clinica di Formia attivò un laboratorio riabilitativo di musicoterapia, con il quale sono stati trattati centinaia di pazienti con disturbi psichiatrici. I risultati ottenuti con questo approccio saranno ora presentati al convegno di sabato, nell’ambito di una più vasta trattazione della materia. Ad anticiparne i contenuti è stata la dottoressa Giovanna Berna, pianista e coordinatrice scientifica del CUM, cui è affidato il progetto presso la Sorriso sul Mare: “I lavori saranno divisi in due parti: nella prima parte – ha spiegato – saranno toccati gli aspetti legati alla storia e alla legislazione relativa alla musicoterapia. Si cercherà, in pratica, di inquadrare la figura del musicoterapeuta e della condizione professionale/contrattuale nella quale attualmente versa; nella seconda fase del convegno, invece, l’approccio sarà più scientifico, dove saranno presentati una serie di progetti, tra cui quello adottato alla Sorriso sul Mare, e gli importanti risultati raggiunti in Italia anche da altri colleghi nel trattare pazienti psichiatrici con la musicoterapia”.