Laura Miola, una meravigliosa finalista a Miss Wheelchair World

“UNA DONNA E’ MERAVIGLIOSA SIA SUI SUOI PIEDI CHE SULLE SUO RUOTE. SEMPRE”. Questo è il motto di Laura Miola, 27 anni, di Scauri, finalista a Miss Wheelchair World.

Una domanda dopo l’altra, scoprirete una Laura mai vista. Nessun comune buonismo, nessuna frase del tipo “nonostante la sedie a rotelle è riuscita a dimostrare..”oppure “ povera, è seduta in carrozzina, peccato è una bella ragazza”, come se una brutta ragazza lo meritasse di più.  Guai a parlare così davanti a lei.  La indispettireste.


Leggerete un’intervista che parla dell’evento internazionale che coinvolge la reginetta di bellezza del sud Pontino e racconta di come vive la sua disabilità, senza sentirsi diversa.

PERCHE’ HAI DECISO DI PARTECIPARE A QUESTO CONCORSO DI BELLEZZA? E’ SOLO VANITA’ O C’E’ ALTRO? La vanità è tipica di noi donne. Non sono una persona che se la crede. Sono sicura di me stessa. Su facebook, ho letto di un concorso a livello internazionale. Di solito, le gare per i disabili, rischiano di cadere nel patetico, trattandoci da serie B.  Miss Wheelchair World ( concorso per miss in carrozzina) invece, è assolutamente diverso. Penso sia, il primo vero concorso di bellezza che il mondo della disabilità abbia mai visto. E’ una competizione seria in cui le modelle sedute, vengono trattate come le modelle in piedi.

STAI PER CONCLUDERE LA TUA AVVENTURA. SEI LA FINALISTA TRA 24, L’UNICA ITALIANA E VANTO E ORGOGLIO DI SCAURI. COME SI SVOLGERANNO LE UTLIME SELEZIONI? Sarò a Varsavia dal 30 al 6 ottobre. Io e le altre modelle saremo impegnate tra set fotografici, book artistici, coreografie di ballo. La prima selezione è stata dura. Ho inviato video, parlato in inglese, ho espresso opinioni. Mi sono messa in gioco e sono orgogliosa. Mi hanno dato questa opportunità di partecipare e mi preparerò al meglio per diventare miss mondo! ( ride)

VINCERE O L’IMPORTANTE E’ PARTECIPARE?  Per me già arrivare li’, tra tante ragazze che hanno partecipato, è una vittoria.  Poi è il primo concorso a livello internazionale, quindi essere li è una grande soddisfazione.

IN POLONIA SARAI ACCOMPAGNATA DA TUO MARITO E I TUOI GENITORI. QUANTO CONTA IL LORO APPOGGIO E QUANTO TI E’ STATO D’AIUTO PER ESSERE LA LAURA CHE SEI OGGI. Io e mio marito stiamo insieme da quando avevo 12 anni. Lui mi ha aiutato tantissimo.  I miei genitori, non mi hanno mai vista diversa. Nè tenuta in una bolla di sapone o in una nuvola di cotone. Mi hanno dato delle basi,  aiutando a formare il mio carattere.

QUESTA E’ UNA FRASE FATTA: PER STARE BENE CON GLI ALTRI DEVI STARE BENE CON TE STESSA. COME HAI AFFRONTATO LA CONSAPEVOLEZZA DI NON POTER USARE PIU’ LE TUE GAMBE.  Ognuno ha i suoi momenti di sofferenza. Quando ero piu’ piccola, pensando al mio futuro, ero spaventata un po’. Nel 2011, l’ultimo anno trascorso con le stampelle, ancora camminavo,  ma dipendevo sempre dall’aiuto di qualcuno. Invece, l’arrivo della carrozzina,  l’ho vissuto in maniera positiva perchè con il suo ausilio, ho acquisito la mia completa autonomia.

TI DA FASTIDIO QUANDO LE PERSONE , VEDENDOTI SULLA SEDIA A ROTELLE, BONARIAMENTE, HANNO PAROLE DI BIASIMO NEI TUOI CONFRONTI? Mi da tantissimo fastidio in realtà. Non amo le persone, che si riferiscono a me dicendo  “la vita è stata  ingiusta nei tuoi confronti”. Non è il messaggio che voglio trasmettere. Anzi deve cambiare l’opinione che se sei sulla sedia a rotelle allora, sei un esempio da seguire per trarne forza. O la signora che mi vede per strada, pensa che sto peggio di lei provando compassione per me. Questa non è una cosa bella, questo è umiliante, perchè significa essere un oggetto. Chi  mi vede pensando che io stia peggio, in realtà si sta sbagliando. Una persona disabile può essere felice, come può non esserlo.  La mia disabilità non determina la mia persona, la mia vita e la mia felicità.

PARTECIPANDO A QUESTO CONCORSO, IMPROVVISAMENTE SEI STATA TRAVOLTA DA UN GRANDE CLAMORE. SEI CONSAPEVOLE CHE SE SUSCITI QUESTO INTERESSE E’ ANCHE PERCHE’, SEI IN CARROZZINA METTENDO FORSE IN SECONDO PIANO L’EVENTO STESSO? Sì. Per questo l’obbiettivo della mia vita è, quello di trasmettere il messaggio che, se sei seduta o in piedi la bellezza della donna non cambia . Mi interessa che le persone si concentrino nell’esprimere un parere sulla mia bellezza e se merito di andare ad un concorso o no. Non è una sedia a rotelle a definirmi. Quando non farà piu’ clamore capiremo se è cambiato qualcosa.

SEMBRI INVINCIBILE. MA C’E’ QUALCOSA CHE TI FA STARE MALE? Quello che mi fa stare male e quello che mi fa sentire diversa sono le situazioni. Ad esempio mi è capitato di  rimanere fuori la porta di una gioielleria,  poiché da questa, con la mia sedia a rotelle, non riuscivo ad entrare. Ecco, l’impossibilità nel poter entare o andare, dove non ci sono rampe ma solo alti gradini, per esempio. Il dover chiedere aiuto a qualcuno. Se lo Stato,  mettesse noi disabili, a pari livello degli altri, l’invalidità non sarebbe più un problema.

LA DIVERSITA’ E NEGLI OCCHI DI CHI LA GUARDA. IO TI GUARDO E MI VIENE IN MENTE BEBE VIO. TI SENTI IN QUALCHE MODO AFFINE A LEI? Bebe Vio, la nostra campionessa di fioretto. Ci accomuna lo stesso messaggio: la disabilità  non ti ferma.

VOGLIO FARMI I FATTI TUOI. UN PROGETTO FUTURO MA NON TROPPO LONTANO? (mi guarda furbamente come se avesse un segreto e non volesse svelarmelo, ride) Ce lo prendiamo un bel caffè?

 

Gentilmente concesso da Jessika Cretella