Il Comitato contro Acqualatina: “Big di Fi in campo per salvare il gestore”

“I big pontini di Forza Italia scendono compatti in difesa ‘Acqualatina’. Non è un caso che sono gli stessi che hanno occupato un ruolo di primo piano nel consiglio di amministrazione della società italo-francese”.

Il Comitato Spontaneo di Lotta Contro Acqualatina di Formia ricorda i ruoli ricoperti dagli esponenti di Fi all’interno della società.


Il primo è stato l’attuale consigliere regionale Pino Simeone, che è stato consigliere di amministrazione di Acqualatina (stipendio complessivo di 365mila euro). Il secondo invece è il senatore della Repubblica, Claudio Fazzone, che molti ricordano per aver rivestito prima l’incarico di consigliere di amministrazione e poi quello più remunerativo di presidente di Acqualatina (stipendio complessivo di 462mila euro). Entrambi nominati dalla parte pubblica, cioè dai sindaci ATO4.

Tenendo conto dei loro colleghi di partito la cifra sale a circa un milione di euro, soldi prelevati dalla tasche dei cittadini con le bollette. Entrambi sono sostenitori dell’aiuto pubblico ad Acqualatina. Lo apprendiamo dalla lettura degli organi di informazione.

Il consigliere regionale ha sollecitato la Regione Lazio, affinché si proceda a mettere in campo provvedimenti concreti, quali quelli contenuti nell’ordine del giorno approvato dal consiglio regionale il 15 febbraio 2017, con cui si impegnava il presidente della giunta regionale e gli assessori competenti ad aumentare, in termini di competenza e cassa, lo stanziamento del programma denominato ‘Servizio idrico integrato’, per un importo pari 4.000.000,00 di euro a valere sulle annualità 2017 – 2019, per contribuire a fronteggiare e risolvere in modo definitivo la crisi idrica nei Comuni del Sud Pontino e del Golfo di Gaeta.

Ben più esoso – al suo solito – il senatore Fazzone – che addirittura invita lo Stato a finanziare la colossale opera di collegamento della rete idrica dell’acquedotto della Campania Occidentale a Cellole con la rete di Minturno. E poi si produce nell’apologia dell’operato di Acqualatina, esaltandone gli interventi, che – a suo dire – hanno permesso l’ammodernamento delle reti idriche dell’ATO4. Il senatore dimentica – ed è giusto che lo faccia visto che non si sputa nel piatto in cui ha mangiato per anni – che non tutto deve aver funzionato come doveva, vista che la dispersione rimane ancora elevatissima. Ricordiamo al senatore che il 70% dell’acqua immessa in rete viene persa durante il tragitto tra le sorgenti e i rubinetti delle nostre abitazioni, a causa delle perdite che ci sono. E che il suo progetto serve solo ad arraffare soldi pubblici da regalare ad Acqualatina, senza che sia un’utilità certa, lo fa capire la stessa società italo-francese, che infatti nel 2005 ha commissionato uno studio sulla carenza idrica nel sud pontino alla società francese SEURECA, di cui è proprietaria – non è un caso – il socio privato Veolia.

Lo studio fatto da ingegneri ed idrogeologi francesi, parla chiaro: non serve spendere soldi per fare una condotta per portare l’acqua da Cellole (provincia di CE), come previsto da un precedente studio, poiché l’acqua in loco è di ottima qualità ed eventualmente un geologo locale potrebbe segnalare dove aprire nuovi pozzi; bisogna gestire meglio le sorgenti ed i pozzi; vanno sistemati i serbatoi per non farli traboccare quando pieni; va sezionata la rete per trovare ed isolare rapidamente le perdite; va razionalizzato l’impianto idrico del comprensorio per aver un bilancio idrico ottimale.

Invitiamo gli esponenti locali di Forza Italia ad evitare di continuare a difendere l’indifendibile, solo così potranno fare il bene della collettività che sono chiamati a tutelare nelle sedi opportune. Con Acqualatina hanno portato a casa degli stipendi – che un cittadino medio si sogna di guadagnare lavorando onestamente tutta la vita– ma è giunta l’ora si smetterla di prenderci in giro. Concludiamo ricordando che ce ne anche per gli esponenti del PD, ma ce ne occuperemo in separata sede”.