Confermata la maxi sanzione inflitta al Comune di Priverno per il mancato rispetto del patto di stabilità interno nell’anno 2015. Il Tar del Lazio ha rigettato il ricorso presentato dall’ente locale, ritenendolo infondato.
Il Ministero dell’Interno, l’11 ottobre scorso, ha determinato le sanzioni per il mancato rispetto del patto di stabilità e al Comune di Priverno è stata irrogata una sanzioni pari a 1.041.000 euro.
I provvedimenti, compresi quelli del Ministero dell’economia, presi sulla vicenda sono stati impugnati dall’ente locale lepino, sostenendo che violano anche le norme costituzionali ed europee e chiedendo un pronunciamento della Corte di Giustizia dell’Ue. L’ente ha poi sottolineato che “il Comune era stato amministrato quasi interamente nel 2015 da un commissario prefettizio, il quale, affrontando spese elevate per completare lavori di strade, necessari per la sicurezza, e per pagare i fornitori, che altrimenti avrebbero rischiato il fallimento, avrebbe determinato lo sforamento in questione. Perciò la collettività sarebbe costretta a subire gli effetti disastrosi, in termini di sanzioni per il mancato rispetto del patto di stabilità, di un’attività posta in essere non da un organo politico”.
Per i giudici amministrativi invece sono state semplicemente applicate le norme e, considerando il periodo di crisi, al Comune di Priverno, che non avrebbe osservato il patto di stabilità per 3.470mila euro, è stato comunque fatto uno sconto con una sanzione di poco superiore al milione.
Di più: “Nessun trattamento particolare può riservarsi ad un ente locale solo perché temporaneamente amministrato, nel periodo considerato, da un commissario prefettizio”.