Difficile, se non impossibile, mantenere la calma dopo un’estate trascorsa quasi completamente a secco, con il bene primario razionato e un caldo record. Impensabile quando alla carenza idrica si sommano problemi di salute legati all’età o a patologie più serie… Insomma oggi i cittadini di Formia hanno davvero detto “basta”. Basta alle attese, basta alla calma, basta alle promesse disattese. “Vogliamo l’acqua” hanno urlato a gran voce impedendo il transito sulla Litoranea.
Tanta tensione e rabbia per una manifestazione nata come una forma di protesta pacifica per un disagio che non sembra avere una soluzione imminente. Bisogna aspettare ancora un po’. Almeno fino all’attivazione dei pozzi dei 25 Ponti – così ha dichiarato stamattina Acqualatina in una nota -.
Eppure, dopo tre mesi di riduzioni idriche sempre più pressanti fino a diventare, negli ultimi giorni, per alcuni residenti la “concessione” di mezz’ora al giorno e per altri il “nulla”, oggi hanno lasciato parlare il risentimento, ma soprattutto l’esasperazione per una carenza che “nel 2017 non ha giustificazioni”.
L’irrazionalità dello sconforto ad alimentare il corteo che non intende ascoltare più parole, pretende solo poter contare sul ritorno nelle proprie abitazioni del bene primario.
Magari la speranza della conclusione dei mesi estivi e il venir meno delle presenze turistiche avevano dato un termine naturale a un’attesa che dovrà, invece, protrarsi. E il sindaco, colpevole sicuramente di un ruolo istituzionale estremamente scomodo in una situazione di vicissitudine estrema e della sua funzione di interlocutore con il gestore idrico, non ha trovato giustificazioni tra i manifestanti che, al suo arrivo, per niente disposti a calmarsi hanno continuato a urlare a gran voce: “Ridateci l’acqua… vogliamo l’acqua”.