LA RICHIESTA DI SOSPENDERE GLI ITER CONCESSORI – Dopo la recente e del tutto inattesa determinazione n. G09852 del 13 luglio 2017 della regione Lazio per il rilascio di una concessione demaniale marittima di uno specchio acqueo di complessivi mq 305.000 (pari a 50 campi di calcio!) Antistante la costa di Fondi e Sperlonga, a scopo di mitilicoltura, e la situazione ancora di assoluta incertezza relativa all’impianto che dovrebbe sorgere davanti alla costa di Terracina a seguito della determinazione n. G02621 del 31 marzo 2016 della regione Lazio per l’anticipata occupazione di uno spazio acqueo di 500.000 mq (pari ad 80 campi di calcio !) Ai fini di una sperimentazione e classificazione delle acque per la mitilicoltura, sulla quale dopo una sentenza favorevole del Tar di Roma sul ricorso presentato da due consorzi turistici di Terracina, pende ancora il giudizio del tar di latina per il ricorso presentato dal comune di Terracina (con legambiente Lazio e il circolo di Terracina “ad adiuvandum”) restando quindi pericolosamente ancora aperta la questione autorizzativa per l’impianto di Terracina, i circoli legambiente di Terracina e del sud pontino, dopo aver già invitato, solo lo scorso aprile, la regione Lazio a sospendere tutti gli iter concessori per gli impianti di mitilicoltura sulla costa pontina, si mobilitano, con legambiente Lazio, a sostegno del circolo di Fondi.
La regione Lazio infatti sta procedendo con le autorizzazioni per gli impianti di mitilicoltura in base all’art.11 della legge regionale 20 giugno 2016 n. 8, legge che definiva un modus operandi temporaneo in attesa del recepimento della direttiva europea 23/08/2014 n. 2014/89/ue, direttiva che impone agli stati membri la pianificazione dello spazio marittimo prima di procedere con le autorizzazioni. In particolare, la legge n.8 recita in premessa (art.11 comma 2): “nelle more dell’attuazione della direttiva 2014/89/ue del parlamento europeo e del consiglio, del 23 luglio 2014, che istituisce un quadro per la pianificazione dello spazio marittimo, l’autorizzazione all’esercizio di impianti di acquacoltura in mare, tra cui mitilicoltura e piscicoltura, è rilasciata secondo le modalità di cui al presente articolo, nel rispetto dei principi di tutela del paesaggio e dell’ambiente, degli interessi connessi alla valorizzazione economica delle zone marine e costiere ed in conformità agli atti di pianificazione finalizzati ad uno sfruttamento sostenibile delle risorse marine” e prosegue al comma 3: “la giunta regionale, entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, redige la pianificazione dello spazio marittimo come stabilito dalla direttiva 2014/89/ue”.
A pagina 3 – La mancanza di un piano dello spazio marittimo
A pagina 4 – La diffida
A pagina 5 – I rischi
A pagina 6 – Le iniziative