Una stagione tra fuoco e fiamme sta dilapidando, nel nostro comprensorio e nella nostra città, un patrimonio naturalistico di grandissimo pregio.
Un fenomeno disastroso che si ripete nel tempo e che danneggia fortemente i nostri beni ambientali, il nostro straordinario paesaggio.
Siamo già intervenuti sul tema incendi e insistiamo , perché il dramma delle fiamme è sotto gli occhi di tutti, la devastazione che esse comportano continuano a destare preoccupazioni molto forti.
Troppo facile addossare la responsabilità solo ai piromani, alla follia del singolo (che pure rappresentano un problema serio) o alle condizioni meteorologiche e climatiche legate alla stagione estiva.
Così come non basta l’ordinaria amministrazione ad affrontare le emergenze ambientali che inevitabilmente e puntualmente si presentano .
L’ennesimo episodio verificatosi tra Trivio e Maranola che ha mandato letteralmente in fumo una delle parti montane più belle della nostra città – il Redentore– ripropone con ancora maggiore determinazione la necessità di un piano straordinario di prevenzione.
In assenza di una attenzione su tali temi, ogni discussione sul valore ambientale del nostro territorio, ogni prospettiva economica legata al turismo e alla vivibilità della nostra terra naufragano, ogni considerazione sul valore delle nostre bellezze paesaggistiche si immiserisce, perde senso,valore e sostanza.
Gli incendi e i conseguenti disastri ambientali che si sono susseguiti evidenziano con nettezza la necessità di una programmazione orientata alla tutela e alla conservazione del nostro patrimonio boschivo e di un’azione di controllo della nostra montagna.
Siamo nuovamente costretti a ricordare che la proposta di potenziamento del Piano antincendio , messa in campo quando eravamo in amministrazione come componente politica SEL, sarebbe stata certamente utile e doverosa e non il capriccio di un gruppo di ostinati ambientalisti .