
La Procura di Cassino aveva ipotizzato il reato di omicidio volontario, mentre il Gip ha optato per la tesi del delitto preterintenzionale. E la difesa di Andrea Tamburrino – destinatario ieri di una misura di custodia cautelare in carcere (dove già si trovava per altri reati) in relazione alla morte del convivente, Giuseppe Langella, avvenuta il 2 dicembre in un villino di Formia – giubila. Soddisfazione nonostante ‘le manette’, per l’avvocato Pasquale Cardillo Cupo, che difende il 42enne originario di Cellole insieme al collega Verdone.

“Pur nella ferma convinzione dell’incidente domestico – ha commentato Cardillo Cupo in una nota stampa – rispettiamo la decisione del Gip che invero ha dimostrato sin dall’inizio della vicenda grande equilibrio e capacità critica, disponendo un indispensabile incidente probatorio per una fedele ricostruzione della vicenda. Del resto, fosse stato per le singolari valutazioni del solo consulente della pubblica accusa, staremmo oggi parlando di ben altra contestazione… ai limiti dell’aggravante della crudeltà”. Una posizione ribadita ai nostri microfoni una volta intervistato.
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