Il Consiglio popolare Acqua pubblica in protesta contro Acqualatina

 

“Sabato 15 luglio, alle 19 in piazza della Libertà a Gaeta (intorno alla fontana di San Francesco), i cittadini del Golfo di Gaeta tutti sono invitati a partecipare a una manifestazione di protesta nei confronti di Acqualatina SPA e della sua fallimentare gestione dell’acqua potabile”.


Il Consiglio Popolare Acqua Pubblica del Sud Pontino ha organizzato la manifestazione di protesta.

Dopo le gravi mancanze di questi ultimi mesi, dato il protrarsi di un disagio che sta mettendo in difficoltà troppe famiglie del territorio e in ginocchio tantissime imprese su cui si basa l’economia comprensoriale, riteniamo opportuno protestare e chiedere che siano imputate le dovute responsabilità e colpe ai gestori della suddetta società.

La mancata erogazione dell’utenza è frutto di anni di servizio fantasma, che non ha incentrato la sua politica negli investimenti di rete, non ha attuato delle ristrutturazioni di distribuzione, lasciando che le enormi e molteplici falle presenti nella rete territoriale generassero un gravoso spreco di acqua. E’ mancata, inoltre, una protezione adeguata delle sorgenti e un efficace piano di rimboschimento dei bacini delle sorgenti stesse, in modo da evitare il veloce scorrimento verso il piano e quindi verso il mare dell’acqua e permetterne la penetrazione in profondità per rifornirle

A questi enormi disservizi si affianca una richiesta economica spropositata e disarmante, a causa della quale l’utente viene costretto al pagamento di tariffe sempre più onerose, per un servizio scadente e a intermittenza.

Data la gravità dell’attuale situazione e consci che questo disagio sia solo l’inizio di un lungo periodo di siccità dei nostri rubinetti e visto che le soluzioni proposte dalle autorità in merito sembrino non tenere conto di manutenzioni ordinarie e straordinarie ma solo di enormi appalti che penderanno ulteriormente sulle tasche del cittadino, chiediamo:

  1. Messa in stato d’accusa e conseguente richiesta di dimissioni dell’intera dirigenza di Acqualatina;
  2. Individuazione di soluzioni immediate e coerenti con il fabbisogno idrico per fronteggiare l’emergenza, obbligando Acqualatina a farsi integralmente carico del “costo del disagio”, senza far gravare sugli utenti alcun sovraccosto;
  3. Individuazione di soluzioni per la gestione della rete idrica che prevedano il ritorno all’acqua pubblica e la immediata fuoriuscita da Acqualatina;
  4. Coinvolgimento delle istituzioni per una riflessione su un ATO (Ambito Territoriale Ottimale) più ristretto, e dunque differente da quello attuale per una gestione – quella sì – ottimale della rete idrica”.