Stupro di gruppo prima della festa patronale, due condanne e due assoluzioni

Due condanne, per un totale di 16 anni di reclusione, e due assoluzioni. Si è concluso così, a distanza di ben sette anni dai fatti, il processo per lo stupro di gruppo che una 26enne avrebbe subito a Ponza.

La presunta vittima, originaria del Gambia e residente a Bologna, denunciò di aver conosciuto sull’isola un ragazzo, impegnato nell’installazione delle luminarie per la festa di San Silverio, di essersi recata con lui a casa, ma di aver trovato nell’appartamento altri quattro colleghi del giovane, che l’avrebbero violentata a turno per circa un’ora. Una ricostruzione dell’accaduto supportata da alcune testimonianze e dagli accertamenti compiuti dai medici presso l’ospedale “Dono Svizzero” di Formia.


Il Tribunale di Latina, per quella vicenda, ha condannato a otto anni di reclusione Francesco Ferrari, di Marcianise, e il casertano Giovanni Campanile, assolvendo l’ucraino Igor Zazuliak e Francesco Nuzzolo, di Santa Maria Capua Vetere, per non aver commesso il fatto. Per tutti gli imputati, difesi dagli avvocati Francesco Vasaturo, Pietro Le Rose e Pasquale Giordano, il pm Marco Giancristofaro aveva invece chiesto 12 anni di reclusione, fatta eccezione per Nuzzolo, per il quale aveva chiesto 10 anni. Un totale dunque di 46 anni di reclusione. Occorrerà ora attendere che vengano depositate le motivazioni della sentenza per scoprire quali elementi hanno portato il Tribunale di Latina, presieduto dal giudice Pierfrancesco De Angelis, a ritenere due imputati per lo stupro di gruppo colpevoli e due innocenti.

Per tali fatti, in abbreviato, era già stato condannato nel 2014 il romeno Atomei Aurel. A quest’ultimo il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Mara Mattioli, aveva inflitto una condanna a otto anni di reclusione.