Malumore e nervi scoperti, tra i lavoratori dell’Eurospin di Fondi: hanno organizzato una due giorni di sciopero per reclamare ore ed ore di lavoro che sostengono non retribuite. Addetti “da anni costretti a svolgere dalle 15 alle 20 ore settimanali in più rispetto a quanto previsto dal nostro contratto di lavoro senza essere pagati”, hanno scritto gli interessati nel ciclostilato distribuito sabato, primo dei due giorni consecutivi di agitazione affiancati dalla Uiltucs del segretario provinciale Gianfranco Cartisano. In sostanza, è come se avessero “lavorato senza stipendio 3 giorni a settimana”, dicono. Arrivando addirittura a parlare di vere e proprie persecuzioni sul posto di lavoro, dopo le loro richieste. Da qui, striscioni e quant’altro alla mano, spazio alle rimostranze: “Vogliamo i nostri soldi, pretendiamo il rispetto della nostra dignità, non vogliamo essere calpestati e beffati”.
Dito puntato contro la “T&D Discount”, la società che finora ha gestito l’Eurospin affacciato sull’Appia. Prossima all’addio forzato: a partire da luglio, la casa madre ha deciso per la risoluzione del contratto di affitto di ramo d’azienda. Redini dell’attività in mano alla proprietà, via la “T&D Discount”. Avvicendamento definitivo che spiega le tempistiche della dura presa di posizione di chi finora ha lavorato nel punto vendita, contribuendo giornalmente alla sua crescita. Quindici unità, fanno sapere dalla controparte sindacale. Maestranze avviate al passaggio sotto le dirette dipendenze del marchio Eurospin, e che dunque non rimarranno senza stipendio. Ma che, comunque, insieme all’ormai ex gestore temono di salutare anche i soldi per quelle ore di straordinario reclamate con lo sciopero appena indetto. Soldi per nulla dovuti, però, a sentire i vertici della “T&D”. E non solo.
Dalla società hanno rispedito decisamente ogni accusa al mittente. Nessun abuso, né irregolarità, dicono. “I lavoratori – ha affermato la rappresentante pro-tempore, Monica Rizzi – sono stati sempre regolarmente retribuiti in base alle ore di lavoro espletate”. La “T&D” garantisce di avere “sempre agito nel pieno rispetto di tutti i diritti dei lavoratori”. In dodici anni di attività nel comparto commerciale, la Srl finita sotto accusa ricorda di aver “prodotto enorme ricchezza nel territorio fondano offrendo a decine di lavoratori opportunità lavorativa”. Ribadendo di avere sempre agito nella correttezza e nella trasparenza: “La T&D Discount in tutti questi anni non ha mai ricevuto una vertenza di lavoro”. Una “manifestazione vergognosa”, quella andata in atto, per la società che finora ha gestito il punto vendita Eurospin in questione. Che per le accuse di maestranze e sindacato, ritenute semplice diffamazione, “fango”, minaccia senza mezzi termini di adire le vie legali.
Come del resto le minacciano dalla famiglia Di Crescenzo, che gestisce i marchi Md e Maury’s. La manifestazione sabato è stata “itinerante”: partita dall’Eurospin sul’Appia, dov’è passato anche il sindaco Salvatore De Meo, è arrivata fino all’Md di via Madonna delle Grazie. Perché? Secondo i dimostranti i gestori di quest’ultimo discount e quelli che finora hanno gestito l’Eurospin sono gli stessi. I “Di Crescenzo/Rizzi”. Altra cosa smentita con decisione. Tanto dalla Rizzi, rappresentante dalla “T&D”. Quanto da Errico Di Crescenzo, rappresentante, gestore e proprietario di 12 punti vendita Md-Maury’s sparsi nella penisola, 5 dei quali in provincia di Latina. Benché i due siano ex coniugi, le attività imprenditoriali della famiglia Di Crescenzo e quelle della famiglia Rizzi sono due cose distinte e separate. Entità autonome, fanno sapere. Nulla a che vedere, quindi, i marchi Md e Maury’s, con l’Eurospin ed il caso appena scoppiato. Cosa rimarcata da entrambi, ma in particolare da Errico Di Crescenzo, che insieme ai familiari si sente tirato in ballo in maniera strumentale, colpito ingiustamente nell’immagine e soprattutto nella dignità di imprenditore onesto e laborioso.
“Dignità” come leitmotiv di un’intera vicenda, in qualche modo, dato che è una delle parole utilizzate anche dai lavoratori impegnati nella protesta. Una manifestazione che, tra reciproci scambi d’accuse e carte bollate dietro l’angolo, preannuncia una coda tutt’altro che accomodante.
A PAGINA 2 – LE DURE ACCUSE DEI LAVORATORI APPOGGIATI DAL SINDACATO
A PAGINA 3 – LA SOCIETA’ GESTRICE DI EUROSPIN SMENTISCE TUTTO. E MINACCIA LE VIE LEGALI
A PAGINA 4 – LA FAMIGLIA DI CRESCENZO PRENDE LE DISTANZE DAL CASO. PASSANDO AL CONTRATTACCO