“La nostra idea sulla privatizzazione dell’acqua è ormai chiara: E’ stata perpetrata una vera e propria truffa a danno delle comunità pontine”.
Pochi giri di parole da parte del Comitato Spontaneo di lotta contro Acqualatina di Formia per dire quel che ha in mente rispetto alla gestione idrica.
“Con la scusa che gli investimenti per il rifacimento degli impianti e delle reti erano troppo elevati per essere a carico del pubblico è stato deciso di cedere la preziosa risorsa ad Acqualatina. Nello scambio la politica di palazzo ha ottenuto il suo tornaconto, in particolare potendo mettere all’interno del consiglio di amministrazione i vari Fazzone, Martella, Pino Simeone, Gerardo Stefanelli (solo per rimanere a quelli più noti).
Ma non finisce qui. Infatti ad Acqualatina è stata garantita carta bianca, a tal punto che il piano degli investimenti, cioè le opere da fare e quindi i soldi da metterci, è stato cambiato più volte, tanto che gli investimenti sono risultati insufficienti alla bisogna.
Ed oggi siamo a pagarne le conseguenze, perchè i mancati investimenti hanno aggravato l’attuale crisi idrica, crisi idrica di cui si aveva conoscenza almeno dal 1998, cioè addirittura prima che Acqualatina mettesse piede dalle nostre parti.
Non basta perché poi siccome in qualche caso le opere erano necessarie, per non pregiudicare lo sviluppo delle città che amministrivano, i sindaci hanno pensato bene di sostitursi al gestore idrico nella realizzazione delle opere e quindi i consigli comunali hanno approvato lo stanziamento di fondi da destinare a tali interventi.
Con la conseguenza che il finanziamento pubblico è uscito dalla porta ed è rientrato dalla finestra, ma nel mentre – cosa non da poco – il pubblico ha ceduto la gestione del servizio idrico al privato.
E’ il caso del comune di Formia. E’ infatti di pochi giorni fa la pubblicazione – sul sito del nostro comune – della delibera di giunta comunale n. 138 del 28.06.2017 con la quale è stato approvato il programma di intervento per i lavori di realizzazione e completamento tratti di condotta fognaria del territorio comunale con il ripristino di tratti fatiscenti di condotte esistenti, comportante la complessiva spesa di 1.300.000 euro, da richiedere alla Regione Lazio.
Ma non finisce qui.
Infatti qualche giorno prima – sempre sull’albo pretorio del comune di Formia – veniva pubblicato la determina n. 84/LLPP del 01.06.2017 dalla cui lettura scopriamo che altri soldi pubblici sono stati stanziati per il rifacimento delle condotte idriche e fognarie.
Nel corpo della determinazione viene descritto nei dettagli l’ennesimo regalo ad Acqualatina.
Con Deliberazione di consiglio comunale n. 17 del 27.04.2016 si approvava il programma triennale delle opere pubbliche 2016-2018, all’interno del quale si prevedeva la ‘Realizzazione e completamento tratti condotta idrica e fognaria’; con Deliberazione di consiglio comunale n. 20 del 27.04.2016 si approvava il ‘Bilancio di previsione finanziaria 2016-2018’; con Deliberazione di giunta comunale n. 314 del 18.10.2016 è stato approvato il progetto definitivo dell’opera, redatto dal Settore LLPP (lavori pubblici , comportante la spesa complessiva (IVA e spese generali incluse) di 300.000,00 di cui per lavori € 244.072,50,00 (inclusi € 12.500,00 per oneri della sicurezza) ed € 55.927,50 per somme a disposizione dell’Amministrazione, la cui copertura di spesa veniva garantita in parte attraverso la contrazione di mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti ed in parte con fondi di bilancio. In tal senso il primo provvedimento preso è stato l’’AGGIUDICAZIONE AFFIDAMENTO DELL’INCARICO PROFESSIONALE PER PROGETTAZIONE ESECUTIVA’.
Chissà in questi anni quanti altri soldi sono stati prelevati dalle casse comunali per essere regalati ad Acqualatina, alla quale è stato servito il nostro futuro su un piatto d’argento.
La crisi idrica è la conseguenza di tutto ciò.
Non osiamo pensare a cosa avverrà nei prossimi mesi con l’aumento delle presenze turistiche.
Non sarà il caso di chiedere ai turisti che a breve affolleranno la riviera di Ulisse di starsene a casa per evitare di aumentare il disagio dei residenti dovuto alla crisi idrica?”