In carcere accusato di un reato da cui è stato assolto. Triste destino quello dell’apriliano Vincenzo Scala, pregiudicato di 30 anni, di Aprilia.
Scala, accusato di stalking ai danni della ex, è stato condannato dal giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Laura Matilde Campoli, a tre anni di reclusione. La donna ha sostenuto che il 30enne, in un’occasione, avesse cercato anche di strangolarla e che le violenze sarebbero andate avanti dal 12 marzo 2011 al 4 aprile 2016. Una vicenda per cui l’imputato era stato messo ai domiciliari.
Sentendosi male e giunta nell’abitazione di Scala un’ambulanza, il 30enne ha chiamato i carabinieri, specificando che i soccorritori lo stavano portando in ospedale. A quel punto, dopo aver insistito per poter restare in osservazione due giorni presso la struttura sanitaria, temendo di sentirsi nuovamente male una volta tornato a casa, l’apriliano è stato arrestato con l’accusa di evasione.
Processato in questo caso per direttissima, il giudice del Tribunale di Latina, Maria Assunta Fosso, lo ha subito fatto tornare ai domiciliari. Ma il gip Campoli ha disposto un aggravamento della misura, relativamente alla condanna per stalking, e Scala è finito in carcere. Una misura confermata dal Riesame.
Il difensore del 30enne, l’avvocato Oreste Palmieri, ha così fatto ricorso in Cassazione, che ha ora annullato l’ordinanza, con rinvio al Riesame. Nel frattempo, inoltre, il giudice Fosso ha assolto l’imputato dall’accusa di evasione, “perché il fatto non sussiste”.
Ma nell’attesa che il Riesame torni a pronunciarsi sul suo caso il 30enne resta dietro le sbarre.