Chiesta la conferma di tutte le condanne di primo grado. Si è conclusa così, nel processo principale scaturito dall’inchiesta “Don’t touch”, la requisitoria del procuratore generale. A parlare sono stati poi gli avvocati Alessia Vita e Carla Bertini. La Corte d’Appello di Roma ha quindi aggiornato l’udienza al prossimo 1 giugno, mentre la sentenza è attesa per il 6 luglio.
Un processo a presunti capi, soldati e gregari di quella che gli inquirenti ritengono una nuova associazione per delinquere messa in piedi dalla criminalità rom a Latina, e in cui la difesa punta soprattutto a far cadere proprio l’accusa di associazione per delinquere. Secondo gli inquirenti, dall’inchiesta “Don’t touch” è emersa un’organizzazione criminale dedita da anni alle estorsioni, all’usura e allo spaccio di droga, con ampia disponibilità di armi e capace di investire i proventi delle attività illecite in attività imprenditoriali.
Nel processo ora approdato in appello, il Tribunale di Latina ha condannato nove imputati a un totale di 41 anni e mezzo di reclusione: 11 anni al presunto capo, Costantino Cha Cha Di Silvio, che non ha preso parte all’udienza d’appello, 3 anni e 4 mesi a Gianluca Tuma, 5 anni ad Angelo Morelli, 2 anni e mezzo a Riccardo Pasini, 2 anni e mezzo al carabiniere Fabio Di Lorenzo, di Aprilia, 6 anni a Davide Giordani, 2 anni e 2 mesi ad Alejandro Bortolin, e 4 anni e mezzo ai romeni accusati dei furti nelle ville, Ionut Necula e Alexander Prendi.
La Corte d’Appello ha intanto anche fissato al prossimo 30 maggio il processo per gli imputati in “Don’t touch” che hanno scelto di essere giudicati in abbreviato e che sono stati condannati dal giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Laura Matilde Campoli. Il giudice Campoli ha condannato Angelo Travali, ritenuto un capo zona dell’organizzazione criminale, a 10 anni di reclusione, a 9 anni Salvatore Travali, a 6 anni Giuseppe Travali, a 6 anni Francesco Viola, a 3 anni e 3 mesi l’apriliano Francesco Falco, a 2 anni e mezzo Cristian Battello, a 5 anni Antonio Giovannelli, a 3 anni e mezzo Antonio Neroni, e a 3 anni e mezzo il poliziotto Carlo Ninnolino.