Condividere con la gente le attività che si svolgevano e si stanno svolgendo all’interno delle centrali nucleari di Sabotino e del Garigliano.
Queste le finalità con le quali la Sogin ha svolto ieri l’”Open day”.
Una visita guidata grazie alla quale gli esperti hanno spiegato il ciclo di produzione e potuto rispondere alle curiosità dei visitatori che non hanno mancato di cogliere l’occasione per conoscere le due realtà che si trovano sul territorio pontino e che, non manca di creare dubbi e stimolare domande alcune delle quali hanno potuto trovare risposte grazie a questa giornata di porte aperte.
I sistemi per la sicurezza e il decomissioning sono stati gli argomenti maggiormente affrontati nel corso della visita alla Centrale del Garigliano.
Definito un “Museo di archeologia industriale”, l’impianto del Garigliano ha smesso di funzionare nel 1982, e il 95 per cento della radioattività presente già allontanato per riprocessamento in Francia e in Inghilterra, la radioattività – secondo i tecnici – sarebbe attualmente residua isola nucleare e in fusti e contenitori all’esterno dell’isola nucleare.
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