Dai circoli di Legambiente “La Ginestra” di Fondi e “Serra Andresone” di Monte San Biagio, presieduti rispettivamente da Angela Iannone e Paola Marcoccia, ecco una ferma (e critica) presa di posizione rispetto le modalità di nomina dei vertici dei parchi regionali. Le solite: quelle che portano puntualmente alla presidenza, invece che i professionisti del verde, quelli della politica.
“In questi giorni è oggetto di discussione la nomina del direttore del Parco Naturale Regionale dei Monti Aurunci e sono state già diverse le reazioni suscitate dalla terna dei candidati individuati tra i soggetti iscritti in un elenco regionale. A prescindere dalla regolarità in termini procedurali, esprimiamo la nostra contrarietà quando la scelta dei nomi dei candidati è evidente frutto di logiche politiche che non hanno nulla a che vedere con la tutela delle aree protette. Come accaduto in passato si preferisce dare sempre troppo spazio per la politica e poco per gli esperti del settore.
In un momento così difficile per i parchi naturali è necessario rivedere il procedimento di nomina dei direttori dei parchi attraverso un bando pubblico che preveda dei requisiti specifici e non più, quindi, attraverso l’albo che può definirsi ormai ‘anacronistico’. Siamo infatti convinti che il direttore dei parchi regionali resti una figura fondamentale nella loro gestione e che debbano essere valorizzati i titoli e le competenze in campo naturalistico-ambientale e gestionale. Proseguire sulla strada che si prospetta è deleterio per tutti coloro che hanno sempre creduto nel ruolo dei parchi e per l’intera collettività”.