Battaglia legale su una presunta contraffazione: ma era un vero made in China

Marcello Montalto

Era finito accusato di aver contraffatto un capo d’abbigliamento sportivo, coperto da brevetto, e di averlo commercializzato a noti negozi di Latina. E con tale accusa, oltre a quella di ricettazione, l’amministratore di una società di distribuzione di abbigliamento appunto era finito sotto processo. Nel corso dell’istruttoria, però, è emerso che il capo incriminato non era altro che un giubbotto da tempo prodotto da un’azienda cinese, ben prima che con il nome di parajumpers lo registrasse un’azienda di Treviso autrice della denuncia, e che direttamente in Cina era stato acquistato, sempre prima che venisse brevettato, dalla pontina “Masters srl”. L’amministratore di quest’ultima società, Massimiliano Muccitelli, è stato così completamente assolto dal giudice Fabio Velardi.

La vicenda ha avuto inizio nel 2008, quando la nota azienda di abbigliamento sportivo, di Treviso, “Ape&Parteners”, presentò una denuncia alla Guardia di finanza di Latina, sostenendo che il giubbotto parajumers era stato taroccato e commercializzato in diversi negozi di Latina, con un altro nome. Le Fiamme gialle, solo a Sabaudia, sequestrarono oltre 700 capi. I blitz si susseguirono tra il capoluogo pontino e la provincia e gli investigatori risalirono al fornitore, la “Masters”.


Muccitelli venne indagato, ma spiegò subito ai finanzieri di aver acquistato quel capo da un’azienda cinese, dopo averlo scelto direttamente in Cina, e che in quel momento non vi era alcun brevetto su quel prodotto. L’amministratore finì ugualmente a giudizio e la “Ape” si è anche costituita parte civile, tramite l’avvocato Gianni Lauretti.

La verità, però, nel corso dell’istruttoria è venuta a galla e Muccitelli è stato completamente assolto e le motivazioni della sentenza verranno depositate entro 90 giorni. In Cina l’azienda da cui aveva acquistato quei giubbotti li produceva da tempo e quando la “Masters” li ha importati non vi erano brevetti. Un puro made in China dunque.

L’amministratore della “Masters”, assistito dall’avvocato Marcello Montalto, sta così ora valutando una richiesta di risarcimento danni alla “Ape”.