Rubano il cellulare con le foto del figlio morto, l’appello: “Fatemelo ritrovare”

Dopo la denuncia e i manifesti per la città, tamtam social per il papà di Matteo

Un vecchio cellulare difettoso e dal valore materiale di pochi euro rubato all’interno di un’attività, ed ecco una ferita che non potrà mai essere rimarginata ricominciare d’un colpo a sanguinare copiosamente: quel dispositivo custodisce la memoria di una persona che non c’è più. Di un figlio spirato troppo presto, il giovane Matteo Di Console, 25enne parrucchiere di Cisterna morto circa un anno fa in un incidente stradale.

Foto, conversazioni, messaggi vocali che finora hanno aiutato il padre, Carlo, ad alleviare almeno un minimo lo strazio di quella dipartita, a sentire il suo ragazzo un po’ più vicino a sé. Uno scrigno di ricordi svanito nel nulla sul finire del mese, trafugato dal salone del signor Di Console, acconciatore pure lui. Con l’uomo che non riesce a darsi pace.


Prima la presentazione di una regolare denuncia, poi gli annunci affissi per la città e il tamtam virtuale sui social network, corroborato da tanti conoscenti e non. Da giorni, un unico desiderio: riavere quel telefono, anche senza che l’autore del furto si faccia avanti in prima persona.

Non perdere l’occasione, fammelo riavere in qualche modo”, è l’accorato appello del papà di Matteo nei confronti di chi ha agito. Invitato a far ritrovare il cellulare in qualsiasi posto utile, dalle aiuole nelle vicinanze della propria attività e della propria abitazione, alle cassette postali.