L’operazione “Circe” smantella due gruppi di pusher a Gaeta (#video)

Operazione Circe, così è stata denominata l’inchiesta che ha portato a 10 arresti e 14 denunce.

Le continue attività di indagine sul territorio di Gaeta, finalizzate ad arginare il fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, hanno portato all’esecuzione di dieci misure cautelari: 3 in carcere e 7 ai domiciliari; il tutto nei confronti del più folto gruppo di giovani locali per i reati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.


Molti di questi vantano già diversi pregiudizi di polizia di tipo “specifico” (stupefacenti).

L’operazione odierna della Polizia di Stato, colpisce consumatori/spacciatori di cocaina, hashish e marjuana di Gaeta che si dedicavano alla commercializzazione di stupefacenti nei pressi delle scuole e dei locali notturni del centro anche a minorenni.

Dopo essere intervenuti nei pressi degli istituti scolastici, reprimendo il fenomeno in ambito scolastico, gli agenti della squadra di polizia giudiziaria del Commissariato di P.S. di Gaeta, hanno dato riscontro alle disperate confidenze dei genitori e dei familiari dei minori, raccogliendo indicazioni e suggerimenti sulla circolazione dello stupefacente.

Dunque, sempre garantendo il rispetto dell’anonimato verso coloro che hanno offerto ogni sorta di collaborazione ed attuando con coerenza la strategia della “prossimità”, gli inquirenti avviavano l’intensa attività tecnica di intercettazione e riscontro oggettivo, con la quale venivano identificate tutte le persone coinvolte.

ll “bandolo della matassa” dell’indagine è rappresentato dalla donna sottoposta agli arresti domiciliari Leone Rita, dalla quale si sono prese le mosse per “mappate” il sistema dello spaccio su Gaeta e dintorni.

L’attività degli inquirenti, ha dunque evidenziato la presenza di almeno due indirizzi di indagine.

Per entrambi è risultato che i traffici avvenivano nel contesto della città di Gaeta dove, gestendo in regime di concorrenza tra loro il commercio degli stupefacenti, denotavano matrici operative comuni.

I “pusher”, oltre che ad essere venditori, spesso erano anche consumatori e, in alcuni casi, hanno cominciato a spacciare per “ammortizzare” le spese del consumo.

Tutti i personaggi coinvolti hanno evidenziato tecniche particolari di approccio dei clienti, utilizzando punti di incontro prestabiliti, in zone che fossero (da parte loro) facilmente sorvegliabili e mai indicate in modo chiaro al momento degli accordi. Ogni comunicazione avveniva con l’uso di parole e con un linguaggio “criptico”, proprio per eludere ogni forma di controllo di polizia. Le  “precauzioni”  adottate  da costoro assumevano,  talvolta, connotati  paranoici:  arrivando persino ad  evitare  i  contatti  stessi  con  gli  acquirenti  o,  addirittura,  a  controllare  preventivamente  i movimenti degli appartenenti alle forze dell’ordine  nei pressi dei rispettivi centri di comando.

In alcuni dei riscontri effettuati, gli inquirenti sono  ricorsi  all’ausilio  dei  cani  antidroga; specialmente durante  le  perquisizioni  in  ambienti  estesi  o  in  zone  all’aperto,  allorché  le  dosi venivano persino gettate nei momenti critici dei controlli di polizia.

Le persone coinvolte, hanno età comprese tra i 16 ed oltre i 50 anni di età; in particolare i destinatari delle misure cautelari in carcere si identificano per:

1)  LEONE Luigi, di anni 51 di età,

2)  DI MEO Giancarlo, di anni 31 di  età,

3)  CENNAMO Sossio Nico, di anni 20 di età.

Le persone  sottoposte  agli arresti domiciliari sono:

1)  LEONE Rita, di anni 28 di età,

2)  SEVA Mirella, di anni 52 di età,

3)  SPINOSA  Giacomo, di anni 48  di età,

4)  DI NUCCI Giovanni, di anni 23 di età,

5)  DI MEO Antonio, di anni 33 di età,

6)  PELLECCHIA Paolo, di anni 22 di età,

7)  MARKJA Fiori, di anni 23 di  età.

Nel medesimo contesto, vengono deferite a piede libero altre 14 persone: di cui 2 minori.

A PAGINA 2 – “Il video e le immagini”