Amianto, dalle promesse al silenzio: Dal Cin chiede ancora la mappatura

amianto_minturno_03Un primo appello nel 2012, poi una serie di segnalazioni ma su tema amianto ancora nessuna risposta. Possibile che a Sabaudia, una città famosa anche per il Parco Nazionale del Circeo non si arrivi ad avere un censimento dell’amianto? E’ quello che si chiede il Coordinamento nazionale e responsabile del “Settore esposti e vittime amianto appartenenti alla Guardia di Finanza Ona Onlus Antonio Dal Cin. Il finanziere in congedo è di Sabaudia ed al suo impegno che porta avanti a livello nazionale aggiunge l’attenzione per la sua città disseminata nelle zone di campagna e non solo di coperture in amianto. Per non contare poi le discariche abusive e quei controlli, partendo dalle scuole, che non sono mai arrivati. Eppure con l’amianto non si scherza.

comune sabaudiaLE PROMESSE DELLA POLITICA Un mondo senza amianto: questo è il sogno dell’ex finanziere Antonio Dal Cin. Antonio, che è ancora in attesa del provvedimento definitivo di riconoscimento di vittima del dovere proprio in virtù dei documenti che testimoniano la malattia invalidante causata dall’esposizione durante lo svolgimento delle sue mansioni militari, da anni porta avanti insieme a centinaia di persone in tutta Italia e all’Ona una battaglia importantissima per ottenere la bonifica nei siti dove è ancora presente amianto. Per quanto riguarda Sabaudia il primo appello del finanziere era già stato rivolto nel 2012 all’allora sindaco Lucci dopo che il Consiglio Comunale aveva approvato all’unanimità,  avvenuta l’anno prima,  precisamente il 20 giugno 2011, una mozione in relazione al rischio amianto in cui sollecitava di verificare presenza di amianto e di materiali contenenti amianto, di qualunque matrice ed in qualsiasi quantità presso le scuole, a partire dalle materne, negli edifici pubblici, nelle abitazioni private, nei tetti delle stalle dove sono ricoverati gli animali, nei fienili, nelle tettoie e negli altri capannoni presenti nelle campagne, ma anche in città, e non in ultimo, nelle caserme ubicate sul territorio.
IL NUOVO APPELLO Tutti d’accordo ma poi concretamente i fatti non sono arrivati. Il Comune salvo qualche sanzione qua e là non ha effettuato il censimento e nemmeno i controlli richiesti. Con la nomina del Commissario straordinario, Dott. Quarto, l’associazione è tornata ad insistere per “la mappatura e la bonifica di tutto il territorio, a Sabaudia come nel resto d’Italia, costituiscono l’unico strumento veramente effettivo ed efficace per impedire che i cittadini siano esposti e sviluppino nel tempo patologie asbesto correlate che sono quasi sempre ad esito infausto”. Non è passato molto tempo dalla lettera inviata al commissario ma comunque Dal Cin torna sulla questione.
LE RISPOSTE ANCORA ATTESE“Rinnovo il mio appello e mi rivolgo a lei – scrive Dal Cin nella nota invita al commissario straordinario Antonio Quarto – ritenendo prioritario insistere per il censimento di tutto l’amianto presente sul territorio del Comune di Sabaudia”. Questo “a tutela della salute dei cittadini, che debbono essere preservati dai pericoli connessi all’esposizione all’amianto, anche indiretta, così da impedire” tutti i rischi relativi.
Ad oggi, però, tutto ancora tace: “Si continua ad osservare questa consegna del silenzio e finora non ci è stata data nessuna risposta.  Questo è un problema che riguarda non solo me, ma tutta la società. Io ho vissuto sulla mia pelle questo dramma e quindi, proprio perché conosco gli effetti dell’amianto sulla salute umana, anzi, sulla mia pelle, insisto per la bonifica” dichiara Antonio Dal Cin.
L’Osservatorio Nazionale Amianto nei prossimi giorni avrà una serie di incontri con le istituzioni e le forze sociali della provincia pontina, un ulteriore impegno che ha portato anche all’istituzione della sezione di Latina.
“Occorre non abbassare la guardia e affermare il rischio zero  -dichiara l’Avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto –  cioè la rimozione dell’amianto attraverso opere di ammodernamento del sistema infrastrutturale e industriale, che quindi permetta di realizzare strutture nuove e perciò stesso prive di amianto, e sui siti ormai dismessi, numerosi in provincia, l’ONA chiederà al presidente, ai sindaci e a tutte le istituzioni di chiederne la confisca e la creazione di bandi per l’assegnazione in favore di consorzi di imprese che possano curare la bonifica avendone un cambio una parte, in modo tale da coniugare lo sviluppo con la bonifica. Il tutto sarà oggetto di un dossier che presto l’associazione renderà pubblico”.