Il caffè delle “Lazzarelle” dal carcere di Pozzuoli a Formia

La scelta delle Lazzarelle di produrre caffè nasce dal legame del territorio, Napoli, con il caffè e dalla volontà di mettere insieme due segmenti deboli: le donne detenute e i piccoli produttori di caffè del sud del mondo. I grani vengono infatti acquistati dalla cooperativa Shadilly che promuove progetti di cooperazione con i piccoli produttori di caffè.

Un caffè prodotto secondo l’antica tradizione artigianale napoletana, nella quale la miscela è composta da un cinquanta per cento di arabica e un cinquanta per cento robusta.


Il metodo della tostatura è lento, la gassificazione naturale. La lentezza del processo produttivo tradizionale è considerata l’unico mezzo per far affiorare la raffinatezza e la complessità aromatica del caffè di elevata qualità.

Negli ultimi anni le Lazzarelle hanno affiancato alla produzione del caffè anche quella del thè, infusi, tisane abbinando anche prodotti in ceramica frutto della propria produzione artistica e tradizionale degli artigiani di Vietri. Nel tempo la cooperativa è cresciuta grazie alle persone che vi hanno lavorato e a quelle che sono state incontrate fuori, consolidando i legami con il territorio e prendendo parte attivamente a una rete di economia solidale di prodotti delle imprese che lavori nelle carceri. In quest’avventura che vede le “Lazzarelle” cimentarsi in nuove attività è nata l’esperienza con l’agrigelateria di Formia “Gretel factory”.