Il Grande Capo, band del sud pontino finalista a Musicultura

Il Grande Capo è una band composta da Elio D’Alessandro di Formia alla voce e alla chitarra, Giacomo Forte di Formia alle tastiere, Stefano Mancini di Scauri alla batteria, Ilaria Tortoriello di Scauri voce e basso.

E’ tra i 16 finalisti di Musicultura 2017, Festival della Canzone Popolare e d’Autore, che ha lanciato artisti del calibro di Cristicchi, Mannarino, Pacifico, Gian Maria Testa, Povia, Avion Travel, L’Orage, Maldestro. Le canzoni finaliste andranno a comporre il cd compilation di Musicultura 2017 e saranno circuitate da Rai Radio 1. A fine giugno le finali che decreteranno il vincitore di quest’anno.


Pubblicato il 22 novembre, per BetaProduzioni, “Promesse” è il primo disco de Il Grande Capo, anticipato dall’uscita del singolo  “Il mare è troppo grande”, che ha conquistato pubblico e critica accendendo attenzione e attesa intorno all’album.

L’album è stato realizzato grazie ad una campagna di crowdfunding con risultato del 114%, inaspettato per un progetto così emergente.

Promesse – è un album che viene da lontano, che è stato pensato e sentito fino in fondo prima di prendere forma definita. I primi testi e arrangiamenti iniziano a prendere forma nel 2012. Ogni brano è una traccia, che ripercorre il vissuto della band e dei suoi membri. Sono sensazioni, ricordi, pensieri. Promesse, in effetti. Il mood del disco è quello di un viaggio sensoriale, attraverso sentimenti infranti, una sinestesia di memorie.  C’è della rabbia in questo disco, ma una rabbia lucida. Calibrata. E c’è della malinconia. È tutto un gioco di paradossi e ossimori, dosati alla perfezione e scanditi da arrangiamenti in cui il rock si unisce al pop anni ’70, mantenendo forte l’impronta del cantautorato, ritmato dai sintetizzatori. Una forte libertà nella scelta dei suoni e dei testi è quello che caratterizza in modo determinante l’album.

“Chi ci ha preceduto rappresenta la promessa di quello che saremo domani, o di quello che non vorremmo mai essere. Le due vie opposte ci mettono di fronte a un mare di sogni e di paure, di foto luminose poi strappate e poi ancora rimontate. Per sempre… e ogni tanto, nel movimento costante della nostra vita, ci fermiamo a guardare, a raccogliere un pezzetto di promessa trovato a terra.”

Undici tracce che si aprono con il singolo che ha anticipato l’uscita del disco e che ha acceso un’enorme aspettativa sul progetto: Il Mare è troppo Grande. È un pezzo autobiografico, scritto dal frontman Elio D’Alessandro. Che riporta in musica l’idea che l’artista ha dell’ ”amore perfetto”. Mai completo, sempre sfuggente, dinamico, maturo. La forza del testo è che stato scritto di getto, sulla scia di un’empatia molto forte, di sentimenti e pensieri vividi e questo lo si percepisce al punto che l’ascoltatore si perdere, in questo mare immenso di parole e musica e ne viene trascinato, in fondo. Come un naufrago. L’arrangiamento lo consacra a vera e propria hit.

Promesse – è il singolo che da il titolo all’album. È l’ispirazione. Il punto d’inizio da cui tutto nasce. Promesse è un’incontro in primis con se stessi e poi condiviso con gli altri. È una dichiarazione d’intenti alla vita, all’amore.

E promesse sono, in differente modo, tutte le altre tracce del disco. Come Domenico Savio, che è una promessa di fede. Pubalgia, promessa di odio, di ricordo di dolore e di rabbia. Viale Africa, promessa di indeterminazione, un pezzo che è un inno alla leggerezza, quella anche un po’ superficiale, dove si brinda, si corre, si balla, senza affliggersi con pensieri e opinioni altrui.

Sottovoce è una promessa di verità, quella amara, quella che ferisce e per questo viene quasi sussurrata, la verità che arriva alla fine e che non si può risparmiare.